IL BRASILE DISCUTE L’ESTRADIZIONE DI CESARE BATTISTI
Dopo la relazione del giudice Cezar Peluso, relatore del caso Battisti, è cominciata a Brasilia, di fronte al Supremo Tribunal Federal (Stf), la presentazione delle posizioni dello Stato italiano da parte dell’avvocato Nabor Bulhoes. «Sono convinto che il Stf emetterà la sua sentenza sulla base del trattato bilaterale e della Costituzione brasiliana – ha detto Bulhoes – La Repubblica Italiana si aspetta che il Stf respinga l’asilo politico, che è inconsistente, e conceda l’estrazione di Battisti».
All’apertura del dibattimento sul caso di Cesare Battisti (originario di Sermoneta), un gruppetto di manifestanti ha inscenato oggi una breve protesta all’interno dell’aula del Supremo Tribunale Federale, scandendo slogan a favore dell’ex militante dei Proletari armati per il comunismo. La protesta è stata subito interrotta dal personale di sicurezza del Stf, su ordine del suo presidente Gilmar Mendes. Sin da stamani un gruppetto di una ventina di manifestanti del comitato brasiliano di solidarietà con l’ex militante dei Proletari armati per il comunismo (Pac), condannato in Italia in contumacia all’ergastolo per quattro omicidi, aveva inoltre organizzato un presidio all’esterno del palazzo dell’ Stf. In uno degli striscioni inalberati dai manifestanti, si leggeva ‘Estradare Cesare sarebbe modernizzare l’inquisizionè. In gennaio, il ministro della Giustizia brasiliano Tarso Genro ha concesso l’asilo politico a Battisti, ma contro la sua decisione l’Italia – che ha richiesto l’estradizione dell’ex militante dei Pac – ha presentato ricorso all’Stf, che riunito in sessione plenaria ha cominciato oggi a esaminare il caso.