E’ MORTO NANDO CAPPELLETTI
E’ morto Nando Cappelletti, militante della “Destra” e politico di lunga esperienza. Un improvviso malore l’ha portato via a soli 58 anni. Nel 2007 Cappelletti si era candidato alla carica di sindaco di Latina. Amava profondamente la sua città tanto da aver intiolato il suo blog “Latina mon amour”. I funerali si svolgeranno martedì alle 15 nella Cattedrale di San Marco. Alla famiglia le sentite condoglianze di Latina24ore.it che ha ospitato diversi interventi di Nando.
Il saluto di Andrea Stabile. “Ieri, 6 settembre 2009, la Comunità de La Destra della provincia di Latina ha perduto, improvvisamente, uno dei suoi uomini migliori. Di Nando Cappelletti, segretario comunale di Latina e componente del Comitato Centrale, ricordiamo la grande disponibilità, il costante impegno, la profonda lealtà, la straordinaria generosità e la esemplare dignità, che hanno contraddistinto la sua attività politica sin dai tempi del Movimento Sociale Italiano. Ci lascia un uomo che ha sempre dimostrato grande attenzione e sensibilità alle tematiche del sociale. Ci lascia un uomo che ha vissuto lottando per le idee in cui credeva e che, lontanissimo da ogni forma di opportunismo, ha sempre detto, senza calcoli od equilibrismi, esattamente quello che pensava. Ci lascia un uomo che è stato la testimonianza vivente della famosa frase di Ezra Pound, tanto amata dagli ambienti della Destra: “Se un uomo non è disposto a rischiare qualcosa per le sue idee, o non valgono niente le sue idee, o non vale niente lui”. Ci lascia un uomo che non ha esitato a combattere, in splendida solitudine, la battaglia per l’adozione del Piano Regolatore a Latina e, quindi, per una città con una politica urbanistica chiara, qualificata e nell’interesse di tutti i cittadini. Alla moglie Mara, ai figli Marco e Giulia ed ai genitori del caro Nando vanno le nostre sentite condoglianze. Ciao Nando e grazie per il percorso di vita fatto insieme”. (Andrea Stabile, a nome di tutti i militanti ed i simpatizzanti de “La Destra” in provincia di Latina).
Il ricordo di Vincenzo Zaccheo. “L’improvvisa e prematura scomparsa di Nando Cappelletti mi sconcerta e ferisce profondamente il cuore. Pur se oggi distinti da posizioni di appartenenza politica, avverto forte il rimpianto della scomparsa di una voce critica, di un militante che ha scritto, in nome della coerenza e della fedeltà ai valori, belle pagine della storia politica della Destra pontina Uomo di forte impegno civile e culturale, è stato un valoroso e apprezzato compagno di viaggio negli anni difficili. Nel Msi con lui ho condiviso un lungo tratto del mio percorso politico, fatto di passione, ideali, valori, che sono parte del mio Dna. Erano anni in cui stare con la Destra richiedeva un atto di coraggio fisico prima che morale. E Nando era sempre in prima linea. Personalmente, Gli devo gratitudine e riconoscenza per avermi sostenuto, incoraggiato e consentito di cogliere successi e traguardi personali che appartengono anche a lui e al Msi. In questo momento di indicibile dolore sono particolarmente vicino alla famiglia e al Ms ai quali desidero partecipare i sentimenti di profondo cordoglio per la scomparsa di Nando, che lascia un vuoto difficilmente colmabile nel dibattito politico e culturale della città”. (Vincenzo Zaccheo)
Il ricordo di Antonio Pennacchi. Ho conosciuto Nando Cappelleti da ragazzino in via Pio VI, nella vecchia sede del Msi e della Giovane Italia. Io avevo quindici o sedici anni e lui un anno meno di me. Abbiamo fatto assieme alcune battaglie e attaccato un bel po’ di manifesti. Poi ci siamo divisi. Nel ’68 abbiamo pure litigato. Ci siamo rincontrati tanti anni dopo, schierati dalla stessa parte nella lotta per un piano regolatore più giusto e rispettoso della storia e delle vocazioni di questa città e soprattutto più partecipato. Tra i ricordi più belli che mi resteranno per sempre di lui, ci sono proprio quei manifesti che due anni fa, nel 2007, prima ha disegnato e fatto stampare per l’umile mia “Invettiva contro i traditori della bonifica” e che subito dopo – proprio come quarant’anni prima, quando eravamo ragazzini – ci siamo andati ad attaccare di notte, ridendo e scherzando, sui muri di Latina.Nell’attonito dolore per la perdita di un amico, il pensiero ora va innanzitutto alla sua famiglia, alla moglie, ai figli e a tutti i parenti. Nando era un uomo buono, un generoso, uno che si dava senza risparmio. Pure irascibile e fumino, quando gli fumavano. Ma uno sempre a viso aperto. Un leale. E pure simpatico e sportivo, la risata franca, rispettoso e rispettato anche dagli avversari. La sua fedeltà agli ideali di quando era ragazzo – e che lo hanno fatto fino all’ultimo militare nella Destra – era però secondo il mio modesto parere solo una subordinata della sua assoluta e prioritaria fedeltà all’idea, ai valori ed al mito della città fondata dai padri bonificatori. Era fedeltà alla città, alla civitas nel senso più alto. In questo senso era legittimo e giusto per lui che la città crescesse e che i suoi cittadini crescessero con essa. Era giusto che ognuno portasse il suo mattone e – prosperando la città – prosperasse egli stesso, insieme alla città. Quello che non era giusto per lui era che qualcuno prosperasse sulla città, magari stravolgendone le vocazioni vere ed il tessuto di fondo. Questo è stato il senso di tutta la sua battaglia per un nuovo piano regolatore più giusto e partecipato. Parrà strano se si pensa agli stereotipi sul fascismo e la Destra, ma non c’è niente di più democratico del piano regolatore che voleva Cappelletti e della battaglia che lui ha fatto. Riposa in pace, Nando, la tua città ti deve molto. Quanto meno in consapevolezza e coscienza. Ti sia lieve la terra. Ci rivediamo di là.