RELAZIONE DELL’APT SUL TURISMO, AUMENTO DEL 4%
Pubblicata dall’Apt di Latina la XLIII edizione della relazione sull’andamento del turismo in provincia di Latina a cura dell’Azienda di Promozione Turistica. La relazione è composta da due parti. La prima riguarda l’analisi del consuntivo 2008, presentato nella scomposizione dei dati aggregati, per poter valutare – anche attraverso il confronto con i precedenti anni/periodi – le modifiche che sono intercorse nella composizione della domanda turistica. La seconda riporta alcune considerazioni sull’orientamento della domanda turistica 2009, anche nel più generale quadro della congiuntura nazionale e globale. La relazione è introdotta dalle considerazioni del Commissario Straordinario, Armando Cusani, e del Direttore Pier Giacomo Sottoriva.
Si rammenta che il XVIV Rapporto sul Turismo in Italia, presentato in questi giorni, ha denunciato un calo delle presenze turistiche su base nazionale nel 2008 dell’ordine di 2,5% , che è un dato consistente. La Provincia di Latina aveva, invece, chiuso con un saldo positivo di oltre il 4%.
TURISMO, UNA DERIVA PERICOLOSA
di Armando Cusani *
Questa 43^ edizione della Relazione sull’andamento del turismo in provincia di Latina segue
il criterio che è stato deciso di adottare da qualche anno: unire, cioè, ai consuntivi analitici del
2008 anche alcune considerazioni sull’annata turistica 2009 in corso.
Il 2008 – e questo è già noto nella grande sintesi già portata alla conoscenza degli Operatori
turistici e dei media – si è chiuso in provincia di Latina con un consolante + 6,4% negli ospiti
in arrivo e + 4,1% nel numero delle giornate di vacanza. E’ un risultato che va in
controtendenza rispetto ad altre realtà laziali e nazionali confrontabili con Latina. L’analisi
delle ragioni è affidata alle categorie interessate: da parte nostra abbiamo posto l’accento sul
fatto che quel saldo si è arricchito di positività sia nella componente italiana (+ 7,1% e +
4,2%) che, anche se in misura minore, in quella straniera (+2,67% e +3,5%); e che ciò, con
tutta probabilità, è il frutto di una crescita del turismo infraregionale, di corto raggio, più che
di una normale espansione. La crisi economica che attanaglia la globalità della domanda di
servizi turistici, evidentemente, ha indotto ad un ripiegamento in attesa di tempi migliori.
Va, invece, osservato che il 2009 si presenta, almeno fino al mese di Giugno, in flessione,
malgrado il forte contributo che ha dato la 82^ adunata dell’Associazione Nazionale Alpini,
che lo scorso Maggio ha coinvolto non solo il Capoluogo, ma una assai più ampia sfera di
località.
Il 2009, cioè, ci immette nel pieno delle conseguenze della crisi economica, con
caratteristiche note: decisioni last minute, contrazione della domanda complessiva e di quella
riferita alla permanenza media, concentrazione della domanda sul week-end, e in particolare
dal pomeriggio del sabato al pomeriggio della domenica, con fortissime impennate
domenicali di escursionisti, soprattutto a partire dalla seconda settimana di luglio.
A non aiutare la situazione è stato, sicuramente, il cattivo andamento meteorologico, che ha
penalizzato col maltempo quasi tutti i week end, a partire dai due grandi ponti di aprilemaggio,
con due sole eccezioni.
Neppure hanno concorso a rasserenare l’ambiente alcuni eventi straordinari (i devastanti
effetti della erosione costiera, azioni giudiziarie che hanno colpito campeggi o i pontili di
Ponza; le difficoltà crescenti nella viabilità, come la percorrenza sulla Pontina, la mancata
realizzazione di collegamenti, i lavori sulla Flacca protratti anche in periodo estivo); e la
gestione delle nuove norme regionali in materia di organizzazione turistica, sia quelle che
riguardano le aziende, sottoposte ad una serie di adempimenti, che Apt e Provincia hanno
cercato di attenuare al massimo.
La Provincia, d’intesa con l’Apt, ha anche coordinato una serie di iniziative volte a
salvaguardare e tesaurizzare le risorse turistiche di cui dispone e quelle nuove: ricordo da un
lato il dossier sull’erosione nato tra novembre 2008 e gennaio 2009 da una serie di incontri
con Amministratori ed Operatori; e ricordo la cospicua serie di problemi che abbiamo
sottoposto alla Regione in sede di Conferenza provinciale del Turismo, svoltasi a Sperlonga il
25 marzo 2009, alla quale è intervenuto lo stesso Assessore regionale Claudio Mancini.
Quelle richieste, predisposte in incontri con tutte le categorie interessate, sono stati approvati
dall’assemblea degli intervenuti e portati alla Conferenza regionale del Turismo di Roma del
16 e 17 aprile scorsi. Debbo constatare che a tutt’oggi non vi sono stati riscontri di alcun
genere, né i segnali di avvìo di una trattativa da parte della Regione.
Né ci spieghiamo perché, a distanza di oltre un anno e mezzo dalla scadenza dei termini di
legge, ed avendo noi adempiuto a tutto quanto la legge ci imponeva di fare, non si sia ancora
giunti a perfezionare il nuovo assetto istituzionale prefigurato dalla LR 13/2007: le Apt – e
questa Relazione ne è testimonianza – continuano a sopravvivere, applicando tutta la
professionalità che hanno accumulato in tanti anni, ma impossibilitate ad operare nel campo
della promozione, della editoria, e persino degli Uffici Iat, cui la Regione ha sottratto i fondi
che prima assicurava; dei Sistemi Turistici Locali non sono state mai discusse le norme che
dovranno caratterizzarli; la nuova struttura normativa destinata a regolare le aziende turistiche
offre ancora il fianco a una serie di difficoltà applicative che hanno portato a defatiganti
aggiornamenti e a proroghe foriere di incertezze per chi opera e per chi collabora o vigila.
Ma giungono preoccupanti segnali anche nel campo della promozione turistica, ormai
centralizzata a Roma: quello che sorprende è che, in attesa di costruire la nuova struttura, non
si sia voluto continuare ad operare attraverso gli strumenti collaudati. Le conseguenze
rivelano che non è stato discusso con gli interessati, né elaborato alcun piano per affrontare la
situazione di crisi in cui il turismo si dibatte ormai da un anno e dalla quale si rischiano danni
incancellabili.
I Turismo, così, corre il rischio di divenire l’unico settore della nostra economia lasciato ad
affrontare in solitudine la propria deriva.
(* Presidente della Provincia e Commissario Straordinario dell’Apt di Latina)
UN MOMENTO DI DIFFICILE PASSAGGIO
di Pier Giacomo Sottoriva *
Le risultanze della annata turistica 2008 sono state positive, e il risultato può dirsi acquisito
e archiviato, con due osservazioni:
– la positività dei dati finali abbraccia, sostanzialmente, tutte le tipologie ricettive,
malgrado un andamento nazionale non particolarmente felice: il che colloca il turismo
pontino tra le virtuose eccezioni 2008
– la positività dell’andamento ha interessato soprattutto il periodo stagionalmente
migliore (primavera-estate), al quale ha fatto seguito un significativo processo di
contrazione iniziato dal mese di Ottobre e protrattosi fino a dicembre 2008.
Questa flessione – che procedeva di pari passo con il marcarsi della crisi economica nascente
dai mercati finanziari mondiali e presto avvertita anche nell’economia reale – ha mostrato la
sua persistenza anche nei mesi “bassi” dell’annata 2009, nella quale questa Relazione viene
presentata, ed impone, pertanto, qualche considerazione.
Nel momento in cui la Relazione vede la stampa, il dato statistico 2009 acquisito è fermo a
Maggio 2009. Si spiegherà più avanti il perché di questa apparente lentezza nella
elaborazione dei dati, mentre si deve anche ricordare che quel mese è importante per due
ragioni:
– perché sconta l’effetto del “ponte” del 1° maggio (e l’effetto-coda di quello del 25
aprile)
– perché sconta l’effetto macro di un evento straordinario, la 82^ Adunata degli Alpini
d’Italia, che ha riversato sul Capoluogo e su diversi Comuni dell’area pontina una
domanda aggiuntiva di particolare e inusitata consistenza e che ha, quindi, influenzato
il significato dei valori di raffronto (anche se nel 2008 si ebbe, quasi nello stesso
periodo, un altro evento straordinario, ma quantitativamente meno rilevante, la
riunione dell’Associazione nazionale Carabinieri).
E’ importante sottolineare che i dati che qui si riportano non sono frutto di indagini di
tendenza o di valutazioni, ma sono dati effettivi, desunti dalle denunce che gli operatori
fanno all’Apt con i moduli Istat C59. Essi indicano che gli effetti della crisi economica che
interessa tutto il mondo del turismo hanno investito – in questi primi mesi – anche la provincia
di Latina, facendo registrare:
– nel Settore alberghiero (n. 192 esercizi, n. 11.441 posti letto) una riduzione del 9,60
negli ospiti arrivati, e del 12,20 nelle giornate vacanza (gennaio – 32%; febbraio –
18,19%; marzo – 18,52% ; aprile – 9,87%);
– nel Settore extralberghiero (60 campeggi per 27.259 posti letto, 69 affittacamere e
case vacanza per 1.173 posti letto, 40 agriturismi per 510 posti letto e 203 tra B&B,
ostelli e case per ferie per 1.261 posti letto, per un totale di 372 esercizi e 30.203 posti
letto), nel quale i campeggi sono prevalentemente chiusi, un saldo positivo (+ 11,60)
negli ospiti arrivati, attribuibile quasi interamente all’adunata degli Alpini; e una
flessione nelle presenze (- 5,90), dovuta al fatto che l’effetto-Alpini è stato
dimensionato sulla brevità del loro soggiorno (1-2 giorni).
A conferma di questa interpretazione stanno i dati riferiti al solo mese di maggio, nel quale
l’incremento su maggio 2008 è stato del 37,60% per gli arrivi e del 29,23% per le presenze.
Nella ricerca delle cause complessive di questa flessione generale non può non essere valutato
l’andamento meteorologico invernale, caratterizzato da frequenti piogge e da forti mareggiate
che hanno concorso a mettere in crisi il sistema balneare dell’intera fascia provinciale (ne è
nato un dossier, realizzato dalla Provincia e dall’Apt, sugli effetti della erosione, trasmesso
alla Regione unitamente a richieste di interventi: in esso, tra l’altro, si stima in 1.680.000 i
posti-stagione perduti per effetto dell’arretramento del sistema degli arenili, soprattutto
dunali; e la prosecuzione di tale sfavorevole andamento anche nel periodo primaverile 2009,
nel quale si sono registrati 5 week end su 7 meteorologicamente penalizzanti (inclusa Pasqua
e “ponti”). Né va dimenticato le conseguenze di effetti-annunci errati nelle previsioni meteo,
destinati a influenzare scelte di vacanze brevi o di escursioni, anch’esse in flessione nei primi
quattro mesi 2009.
A quest’ultimo proposito, va evidenziato come soltanto dopo la prima decade di luglio i flussi
escursionistici abbiano subìto uno stress positivo (ma anche con conseguenze in termini di
gestione): la giornata di domenica 12 luglio è stata monitorata dall’Apt che ha calcolato che le
spiagge dell’area pontina e di quella ausono-aurunca siano state raggiunte da circa 267.420
escursionisti, trasportati da circa 113.140 tra autovetture e motoscooter o motociclette; e che
le linee di navigazione dirette sulle Isole di Ponza e Ventotene abbiano traghettato circa 4900
visitatori giornalieri.
2. I timori di una ripercussione della crisi sulla domanda erano stati opportunamente valutati
dal maggior numero di operatori del ricettivo che avevano deciso di contenerne gli effetti
attraverso il congelamento dei prezzi: circa il 70% degli esercizi operanti hanno, infatti,
confermato le tariffe 2008. Meno realistiche sono apparse le richieste per alcuni servizi della
balneazione.
3. Né va trascurato che il 2009 è il primo effettivo anno in cui si fa sentire il venire meno
dell’azione dell’Apt, in quanto, com’è noto, questo istituto è destinato a confluire nella
struttura organizzativa e funzionale della Provincia, operazione che di fatto è stata congelata
da ritardi nell’applicazione della legge regionale n. 13/2007. La Regione, nel frattempo, ha
sospeso ogni erogazione in favore dell’Apt per le attività non legate alla gestione del sistema
delle imprese turistiche: in particolare ne hanno fatto le spese la pubblicità, la promozione
finalizzata e persino il sistema di informazione attraverso gli Iat, costretti a ridurre personale e
orari di servizio. La centralizzazione delle attività promo-pubblicitarie nell’Agenzia
Regionale e le difficoltà connesse con il suo avvìo operativo, sia in termini di organizzazione
del personale (cui si sta giungendo solo a partire dai primi mesi 2009), sia in termini di
coordinamento generale e preventivo con le Province, hanno creato un vuoto di presenza che
avrebbe potuto essere evitato se il passaggio dal vecchio al nuovo sistema istituzionale fosse
avvenuto senza soluzioni di continuità, gestendo in parallelo i due sistemi.
Per quanto concerne il primo semestre 2009, comunque, d’intesa con la Provincia è stata
realizzata la partecipazione alla B.I.T. di Milano e a Gitando di Vicenza; è stato fortemente
incrementato l’uso del sito internet www.latinaturismo.it e la comunicazione via e-mail, che
ha raggiunto notevoli volumi; sono state effettuate le abituali surveys telefoniche presso
operatori dell’incoming, dai quali si sono raccolte le seguenti opinioni, piuttosto diffuse:
previsione di diminuzioni dei flussi dal mercato russo (anche per la svalutazione del rublo);
insoddisfacente collaborazione degli operatori del ricettivo con quelli dell’incoming e
conseguente impoverimento dell’offerta turistica strutturale; altrettanto insoddisfacente
presenza dell’offerta turistica locale nella scelta dei mercati contenuta nel Piano regionale
2009, che privilegia la città di Roma.
4. Sotto altri aspetti, l’Apt – che “sopravvive”, suo malgrado, alla legge che la sopprime
proprio per effetto della stessa legge di soppressione, che dispone che l’Apt debba svolgere le
sue funzioni abituali fino al suo scioglimento – ha assicurato – nonostante il taglio dei
finanziamenti – la più ampia ed oggettiva collaborazione sia alla Provincia, nell’espletamento
dei compiti ad essa delegati, sia alla stessa Regione Lazio, contribuendo attraverso
osservazioni e quesiti a chiarire la difficile “rivoluzione” nel campo della nuova disciplina
riguardante le aziende turistiche.
5. Un ultimo punto meritevole di attenzione è quello della rilevazione statistica: attraverso la
triangolazione Provincia-Apt-Questura si sta studiando una procedura che, nella salvaguardia
delle rispettive norme sulla sicurezza e segretezza dei dati, consenta una semplificazione e
una accelerazione della acquisizione dei dati dagli operatori del ricettivo, in modo da offrire
una risposta alla domanda di informazioni statistiche in tempi più ravvicinati di quelli
consentiti dal sistema attuale. Bisogna dire che i suggerimenti che le Apt hanno prospettato da
almeno 5 anni non hanno potuto essere presi in esame, se non in questi ultimissimi tempi. Ma
la soluzione proposta – la completa e immediata sostituzione dei programmi di elaborazione
in uso da decenni da parte delle Apt, e perfezionati via via che l’esperienza proponeva la
necessitò di farlo – rischia di creare intoppi, accrescere ritardi che vanno portati all’attenzione
dei centri decisionali; e, comunque, imporrà un periodo di rodaggio sia del software che degli
operatori dell’hardware al momento difficilmente misurabile. Il che, evidentemente,
suggerisce la necessità di una gestione in parallelo che consenta un passaggio non traumatico
tra il vecchio e il nuovo sistema di raccolta ed elaborazione.
E se si considera l’importanza di questo strumento conoscitivo, si comprenderà perché esso
meriti di essere specificamente segnalato. Nella insopprimibile premessa che questo nuovo
sistema – che punta a creare un nuovo Osservatorio del Turismo di matrice regionale – non
punti ad accentrare su Roma anche questo settore, e non sottragga il diritto-dovere alla piena
ed immediata conoscenza e gestione dei dati in sede locale, oggi da parte dell’Apt, domani da
parte della Provincia. (* Direttore dell’Apt di Latina)