LAGO DI PAOLA, CUSANI: E’ GIUSTO FRUIRE DELLE ACQUE
Il presidente della Provincia Armando Cusani, per bocca del portavoce Everardo Longarini, interviene sulla questione del Lago di Paola.
“Le vicissitudini – spiega Longarini in una lunga nota – che riguardano la navigabilità del lago di Paola è una di quelle emblematiche e significative storie di burocrazia malata e negazione dei legittimi diritti, che sta facendo scivolare sempre più in basso la già poco favorevole considerazione dei cittadini nelle istituzioni pubbliche della provincia di Latina. Si sta stratificando in una parte sostanziale della popolazione pontina il convincimento che personaggi delle istituzioni, spesso ad altissimo livello, possono imporre regole fasulle, millantare competenze tecniche taroccate, al pari delle pessime imitazioni dei prodotti made in italy spacciati sulle nostre spiagge dalla folta schiera dei vucumprà, il tutto senza pagare dazio. Alcuni plenipotenziari di primarie istituzioni territoriali della provincia di Latina, da atti prodotti che abbiamo monitorato negli ultimi mesi, ci sembrano aver imboccato questa pericolosa decadenza, che consolidata bibliografia clinica equipara al delirio d’onnipotenza.
Uno stato psicologico evidentemente turbato, se nella fattispecie accertato, che ha come primario effetto collaterale quello di procurare agli amministrati del territorio e alla sua precaria economia danni irreparabili”.
“Un bel giorno di inizio estate – continua Longarini – al presidente del Parco Nazionale del Circeo sovviene alla mente la geniale idea di vietare sul lago di Paola la navigazione delle barche a motore. Una decisione che a molti appare senza né capo né coda e soprattutto non suffragata da leggi o normative di diretta competenza del presidente del parco, della regione Lazio, del Ministero dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare, e sulla quale approfondiremo l’eventuale scenario in altro momento.
All’iniquo e personale “decreto presidenziale” dell’ente parco fa le sue rimostranze istituzionali il presidente Cusani e formalmente si oppone al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche il Comune di Sabaudia, che ne chiede l’immediata revoca.
Il Tribunale, smontando ogni argomentazione posta a fondamento del provvedimento, decide che:
1. “…Secondo monitoraggi svolti dall’anno 2003 non sono stati riscontrati fenomeni di inquinamento da idrocarburi delle acque riconducibili alla navigazione a motore. Come il disturbo alle specie animali non può essere affermato in astratto ma necessita di prova concreta.
2. “…La facoltà di autorizzare la navigazione a motore deve essere regolamentata in base a specifici criteri e principi direttivi, risolvendosi gli impegnati provvedimenti in un divieto generalizzato di utilizzo dei natanti con trazione a motore, in un contesto con i principi di libera circolazione”.
3. “…La navigazione a motore sul Lago di Sabaudia, pur necessitando di apposita regolamentazione date le dimensioni dello specchio d’acqua e il suo inserimento in una zona protetta, deve ritenersi, in assenza di concreti e comprovati pregiudizi o vincoli di altra natura, del tutto libera, salva la necessaria e fattiva sorveglianza dell’autorità comunale, competente in materia”.
“Sono soddisfatto – afferma il presidente Armando Cusani – che le cose che ho sempre sostenuto siano state riconosciute e tengo a ribadire che il primo che ha a cuore l’ambiente e la salvaguardia del Lago sono io. Infine, per il ministro Prestigiacomo, che non è interessato alla questione del Ponte Rosso (da discutere con Bondi) gli faremo comprendere che l’interesse della comunità pontina e la possibilità di fruire del lago, sono più importanti dell’interesse del singolo, magari di qualche suo amico”.