DELITTO DEL CIRCEO, FAMIGLIA COLASANTI INDIGNATA PER LIBERAZIONE GUIDO

27/08/2009 di

La liberazione di Gianni Guido, uno dei tre responsabili della strage del Circeo, «indigna» la famiglia di Donatella Colasanti, la ragazza sopravvissuta al massacro e morta di cancro nel 2006, dopo 30 anni trascorsi a cercare la verità. E più ancora indigna i familiari, come spiega all’ANSA un parente che preferisce mantenere l’anonimato, «il messaggio devastante che emerge da alcuni commenti raccolti fra la gente per strada, come una signora anziana che in tv ha detto ‘sono cose che i ragazzi hanno sempre fatto, e che ci saranno semprè».


«Come se torturare, stuprare fossero cose normali» afferma il familiare di Donatella, che nel 1975 aveva 11 anni, e ha vissuto questa tragedia «giorno per giorno, sulla pelle». «Non credo che Guido possa definirsi pentito, o guarito – spiega – perchè con te stesso, se hai fatto quello che ha fatto lui, la pena non la sconti mai. So però che in Italia le violenze si ripetono, anzi aumentano: che si tratti di stupri, di aggressioni ai gay come è successo a Roma, di omicidi. Ai giovani lasciamo credere che divertimento è uguale a sballo, che, come diceva quell’anziana al telegiornale, ‘sono cose che si sono sempre fattè, e questo, francamente, è inaccettabile. Intollerabile». «La politica non mi interessa, e non voglio che le mie parole siano strumentalizzate, ma non è possibile che la violenza sia diventata un prodotto comune, un fatto inevitabile, e che 34 anni siano passati invano, per noi familiari di Donatella e per questo paese».