STUPRO DI GRUPPO AL CIRCEO, ARRESTATI QUATTRO STRANIERI: VITTIMA IN OSPEDALE

10/08/2009 di

Era il suo compleanno e le hanno fatto la festa. Alla loro maniera, però: alla «maniera romena», hanno spiegato alla polizia più tardi. Portando una donna nel loro appartamento di San Felice Circeo, in provincia di Latina, per subire una violenza di gruppo. Ma le sue grida hanno attirato l’attenzione di una vicina che ha chiamato la polizia. In manette proprio mentre tentavano la fuga sono finiti un indiano e tre romeni, di 20 e 30 anni. Interrogati dagli inquirenti, che stanno conducendo accertamenti anche sul proprietario dell’appartamento, hanno negato tutto.


«Stavamo solo festeggiando il suo compleanno. Alla maniera romena» si sono giustificati. Lei, una romena di 41 anni, è stata portata in ambulanza all’ospedale di Fondi con gravi lesioni interne, ed è finita subito sotto i ferri: ora è ricoverata in prognosi riservata. Teatro della vicenda quel promontorio del Circeo, località turistica molto amata dalla Capitale benestante, che a oltre trent’anni di distanza fa ancora parlare di sè per fatti di violenza carnale.

Era il 1975, infatti, quando Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, 17 e 19 anni, due giovani della periferia capitolina furono invitate a una festa sul litorale pontino da tre ragazzi della cosiddetta ‘Roma benè, Giovanni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira. Furono trentasei ore di sevizie, stupri e brutalità. La Lopez fu affogata in una vasca da bagno; la Colasanti fu ‘fortunatà abbastanza da sembrare morta. Chiusa in un bagagliaio col cadavere dell’amica, attirò l’attenzione di un metronotte e fu salva.

Questa volta, a salvare la vittima, è stato invece il baccano del branco. Urla fino alle 2 di notte, grida disperate: troppo per essere una festa innocente, avrà pensato prima di chiamare il 113 la residente dell’appartamento vicino a quello degli stranieri, nella periferia del Comune litoraneo. Gli agenti hanno trovato la vittima rannicchiata sul letto, sanguinante, disperata. «Mi hanno violentata, erano quattro» ha avuto la forza di dire tra le lacrime prima della corsa in ospedale. L’idea, ha spiegato, è stata del suo connazionale più giovane, quello di 20 anni. Gli altri attorno al letto lo incitavano gridando. Ed è scattata la caccia all’uomo. Durata poco: i quattro sono stati intercettati e arrestati dalla polizia.