CARCERE AFFOLLATO, NIERI: DETENUTI RICORRANO ALLA CORTE EUROPEA
L’Italia dovrà pagare i danni morali subiti da un detenuto, perchè vivere in 2,7 metri quadrati è un trattamento «inumano e degradante»: dalla Corte europea dei diritti dell’uomo è arrivato un altro colpo al già malandato sistema carcerario italiano, costretto a fare i conti con un numero di detenuti – a fine luglio erano 63.500 – ben al di sopra della reale capacità degli istituti di pena.
La sentenza emessa dalla Corte con cinque voti a favore e due contrari, condanna il nostro paese ad un risarcimento di mille euro a Izet Sulejmanovic, un detenuto bosniaco condannato a due anni per furto aggravato che per cinque mesi ha vissuto in una cella del carcere di Rebibbia di 16 metri quadri con altri cinque detenuti.
«Nei prossimi giorni visiteremo le carceri del Lazio per verificare se esistono altri casi simili a quello del detenuto bosniaco Izet Sulejmanovic per il quale la Corte europea dei diritti dell’uomo ha emesso una sentenza di condanna nei confronti dell’Italia per ‘trattamenti inumani e degradantì». È quanto dichiara l’assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri.
«È inaccettabile che un essere umano possa trascorrere i propri giorni in meno di 3 metri quadri – ha aggiunto – Si tratta di una pena accessoria lesiva della dignità della persona». «Laddove dovessimo riscontrare situazioni analoghe inviteremo i detenuti a fare ricorso alla Corte Europea – ha proseguito Nieri – Sono sicuro che sono molti i detenuti delle carceri laziali che vivono in queste condizioni, visto l’alto tasso di sovraffollamento di istituti come quelli di Viterbo e Latina, che ho recentemente visitato. Voglio infine ricordare al sindaco di Roma Gianni Alemanno – ha continuato -che la costruzione di nuove carceri non può essere la soluzione del grave sovraffollamento, vista la crescita esponenziale della popolazione detenuta. Il governo – ha concluso – pensi piuttosto a mettere mano a leggi come quelle sulla droga e sull’immigrazione».