AEROPORTO, FORTE-CIRILLI: LATINA ABBANDONATA DA TUTTI

28/07/2009 di

«Con una delibera della scorsa primavera Marrazzo aveva optato per Frosinone quale sede del terzo scalo regionale del Lazio e lo aveva fatto
sottraendosi al dibattito nell’aula consiliare che pure aveva assicurato di voler svolgere. Allo stesso modo, con un vero e proprio ‘blitz’, inserisce nella manovra di assestamento al bilancio in discussione al consiglio regionale del Lazio, un articolo che stabilisce che la Regione Lazio al fine di potenziare e favorire lo sviluppo del sistema aeroportuale laziale, partecipa al capitale sociale della Società Aeroporto di Frosinone S.p.A. e della Società Interporto di Frosinone S.p.A. con uno stanziamento complessivo di più di 3 milioni di euro. Anche qui attraverso l’assestamento per evitare il confronto diretto. Per Latina e l’area pontina si tratta dell’ennesima grave beffa, aggravata da una forte crisi economica che attanaglia il territorio».


Lo dichiarano, in una nota, il capogruppo regionale dell’Udc Aldo Forte e il capogruppo regionale del Gruppo Misto Fabrizio Cirilli. «Nel dicembre 2007, nonostante le Linee Guida del Piano della Mobilità Regionale adottato dal Consiglio Regionale individuassero Latina come sede del terzo scalo aeroportuale – spiegano Forte e Cirilli – venne convocato un consiglio straordinario dove fu deciso che sede del nuovo scalo sarebbe stato Viterbo. In quella sede, che vide la presenza plateale di pullman e rappresentanti politici vari, venne anche approvato un ordine del giorno dove, tra l’altro, il consiglio regionale s’impegnava ad ‘avviare rapidamente il processo di individuazione del terzo scalo, a valenza regionale, nella parte sud della Regionè. Posizione questa più volte ribadita nel corso di questi due anni dal presidente Marrazzo. Da allora né l’aula del consiglio regionale, né le commissioni competenti hanno più potuto affrontare nelle sedi istituzionali tale questione, necessarie ad avviare un confronto sereno e costruttivo che evitasse qualsiasi forma di inutile campanilismo. Oggi i consiglieri regionali pontini e non, si vedono calata dall’alto una decisione alla quale non hanno potuto dare alcun contributo, nemmeno di controllo rispetto al metodo che ha determinato la scelta. Dal momento in cui tutte le forze politiche di centrodestra e centrosinistra dell’area pontina, rappresentanti delle varie categorie (imprenditori, sindacati, associazioni), organi istituzionali come Provincia e Comune di Latina che hanno presentato mozioni, ordini del giorno e documenti, hanno in questi anni sostenuto la candidatura di Latina e visto che da parte nostra è iniziata una battaglia in aula, ci appelliamo – concludono Forte e Cirilli – al fine di mettere in essere tutte le iniziative necessarie a contrastare questa forzatura di incomprensibile lobby politica. Invitiamo pertanto tutti i soggetti interessati ad attivarsi per fare una battaglia comune, così come in questi giorni stiamo facendo nell’ambito della manovra economica di assestamento».