MAFIA A FONDI, DALLA COMMISSIONE D’ACCESSO ALLA MELINA DEL GOVERNO
È l’11 aprile del 2008 quando viene insediata al Comune di Fondi, nel Sud pontino, una commissione d’accesso agli atti per accertare eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata nell’attività amministrativa dell’amministrazione. Si tratta del primo atto di una vicenda che porterà alla richiesta di scioglimento del Consiglio comunale della cittadina pontina fin dal dicembre scorso da parte delle opposizioni e dell’improvviso blitz del senatore dipietrista Stefano Pedica in sala stampa a Palazzo Chigi dopo che ancora oggi il Consiglio dei ministri ha rinviato alla prossima riunione la decisione di sciogliere il Consiglio comunale.
La richiesta di insediare la commissione arriva dal prefetto di Latina Bruno Frattasi e prende il via da una serie di dichiarazioni di un assessore di Forza Italia del Comune di Fondi, Riccardo Izzi, poi finito in manette nel corso di una recente operazione della Dda di Roma. Izzi, già al centro di un’indagine, subisce un attentato incendiario alla propria auto e si rivolge ai carabinieri del comando provinciale di Latina e alla Dda di Roma. Decide di collaborare, ammette i suoi legami con la ndrina Tripodo, che opera nel sud pontino e che raccoglie proventi legati al giro delle estorsioni e dell’usura. L’assessore ai lavori pubblici Riccardo Izzi ammette di essere stato eletto con i voti della famiglia Tripodo e parla di una serie di favori in cambio fatti in qualità
di amministratore comunale. Di lì a poco il prefetto di Latina chiede di indagare sull’attività del comune.
Si insedia così la commissione di accesso che conclude i suoi lavori, dopo una proroga di 60 giorni, nel settembre scorso, quando il prefetto Frattasi consegna al ministro dell’Interno una copiosa relazione in cui vengono ricostruite speculazioni edilizie, scambi di voti, riciclaggio di denaro di provenienza illecita e condizionamenti nell’affidamento degli appalti. Il prefetto chiede quindi ufficialmente lo scioglimento del consiglio comunale di Fondi. Il sindaco di Fondi Luigi Parisella, risultato il primo dei consiglieri eletti nella lista del Pdl nelle recenti elezioni provinciali di Latina, solleva dubbi sui lavori della commissione d’accesso. Gli fa eco il senatore del Pdl Claudio Fazzone, che a Latina e soprattutto a Fondi ha il suo feudo elettorale. Intanto, una recente operazione della Dda di Roma ha portato ad altri arresti eccellenti nella città, dopo quelli della prima operazione Damasco del 2007. Le misure di custodia cautelare raggiungono 17 persone tra cui Carmelo Giovanni Tripodo e il fratello Venanzio Tripodo, alcuni dirigenti comunali di Fondi e anche l’ex assessore Riccardo Izzi. Le accuse sono, a vario titolo, associazione a delinquere di stampo mafioso, abuso, corruzione e falso.