NEL LAZIO BOOM DI FINANZIARIE AI LIMITI DELL’USURA

03/07/2009 di

Negli ultimi anni a Roma sono sorte centinaia di finanziarie e micro società finanziarie «ai limiti dell’usura» che usano il metodo del ‘prendi i soldi e scappà o comunque operano in maniera «assolutamente non trasparente». È l’allarme lanciato da Federconsumatori Lazio sulla base di un’indagine finanziata dalla Provincia di Roma.


Secondo lo studio, durato sei mesi e condotto attraverso la distribuzione di quasi 5.000 questionari, l’85% dei cittadini della regione che si sono rivolti a queste società ha avuto dei problemi. Il «boom» delle società finanziarie secondo il presidente di Federconsumatori Lazio Claudio Paielli si è registrato negli ultimi 3-4 anni e si è accresciuto negli ultimi mesi con la crisi economica. Sarebbero oltre 400 gli sportelli delle finanziarie in tutto il Lazio, dei quali 280 solo a Roma e provincia, anche se, spiega l’indagine, alcune di esse «aprono e chiudono», dunque la «presenza è presuntiva». «A Roma – spiega Paielli – alcune finanziarie non hanno nemmeno l’insegna, adescano i cittadini per strada o a casa e offrono loro contratti falsi. Gli interessi applicati sono ai limiti dell’usura e i costi delle commissioni a volte raddoppiano il debito contratto».

 

Oltre a Roma, la provincia del Lazio più colpita dal fenomeno è Latina. Tra i «servizi finanziari non richiesti che i consumatori si sono trovati costretti ad accettare» spiccano le cosiddette ‘carte revolving’, carte di debito con «interessi spaventosi» addebitate direttamente sulla rata mensile; elevati costi di apertura delle pratiche; «assicurazioni spacciate per obbligatorie» e costi aggiuntivi come quello per il «mediatore creditizio». L’85% per cento degli utenti, infatti, ha dichiarato di aver avuto uno o più problemi con le società finanziarie, mentre solo il 70% di «avere piena conoscenza» del contratto che stava sottoscrivendo. «Sono dati sconvolgenti – commenta Paielli – anche perchè non tengono conto del fatto che tante persone non parlano per vergogna». Ad indebitarsi con le finanziarie si inizia già tra i 20 e i 25 anni per potersi comprare l’auto nuova o la moto (l’80% delle richieste per questa fascia d’età); dopo i 35 anni lo si fa prevalentemente per sostenere il mutuo di casa (40%) mentre dopo i 60 anni per «la rateizzazione di beni o servizi anche di piccoli importi non superiori ai 5.000 euro». A questi soggetti, aggiunge Paielli, «in questo periodo si aggiungono anche molte piccole e medie imprese che, in tempi di crisi, trovano difficoltà ad accedere al credito bancario».