PELLET ILLEGALE, SEQUESTRO A ROCCAMASSIMA

03/07/2009 di

La Guardia di Finanza di Cisterna ha sequestrato a Roccamassima 45 chili di pellet, prodotto da ardere nei forni e nelle stufe da riscaldamento.

I finanzieri hanno fermato per un controllo un autotreno carico di combustibili condotto da un rumeno. La merce non era munita dell’apposita documentazione e l’indirizzo della società di provenienza risulava sconosciuto. La Guardia di Finanza ha, infatti, scoperto che i due stranieri avevano posto in essere un ingegnoso meccanismo di truffe nei confronti di fornitori nazionali ed esteri nonché verso l’erario, per l’omesso pagamento delle imposte. I due producevano falsa documentazione inducevano i fornitori alla consegna del prodotto senza pagarlo. Il prodotto sequestrato è stato sottoposto ad analisi per verificarne le qualità intrinseche.

Di fatto, i referenti della società inviavano al venditore il dettaglio del bonifico estero, nonché fotocopia della lista movimenti bancari facendo credere di aver effettuato l’operazione bancaria anticipatamente alla consegna. Si è poi scoperto che la somma non è mai transitata fra le operazioni della banca destinataria. Ovviamente vani sono risultati i tentativi per rintracciare la società ed i referenti, visto che agli indirizzi della sede ed a quelli delle varie unità locali dichiarate è risultata sconosciuta così come alle utenze telefoniche fornite non risponde nessuno.

In considerazione del fatto che recentemente, in ambito nazionale, sono stati sequestrati ingenti quantitativi di pellet provenienti dalla Lituania e le cui analisi hanno fatto riscontrare un tasso elevato di radioattività e di inquinamento atmosferico, sono stati prelevati alcuni campioni analizzati dall’organo competente della Provincia. L’esame ha evidenziato margini di inquinamento atmosferico in quantità ai limiti della norma. Comunque, è stata espressa riserva di fornire un responso definitivo in merito all’utilizzazione del prodotto nei forni impiegati per cotture alimentari (pane, carne, ecc.). Al momento la merce sequestrata è a disposizione dell’autorità giudiziaria.