AMICI E GUIDI, LA SFIDA DELLA SINISTRA

03/06/2009 di

di MONICA FORLIVESI *

Un uomo e una donna che fino a poche settimane fa militavano nello stesso partito e combattevano le medesime battaglie politiche. Ora sono in competizione, uno contro l’altro nella stessa campagna elettorale: quella per la presidenza della Provincia di Latina. Maria Teresa Amici, per tutti Sesa, parlamentare del Partito democratico, da una vita in politica, è la rappresentante ufficiale del Pd. Domenico Guidi, per tanti Memmo, ha finito il mandato come capogruppo del Pd in Provincia, poi si è consumata la frattura con il suo partito e ha deciso di candidarsi con una lista civica.

Partiamo da Sesa Amici, la sfidante numero uno del presidente uscente del Pdl Armando Cusani. Prima candidata donna alla presidenza del Pd è un esempio di come si possa conciliare politica ad alti livelli e famiglia. I suoi esordi risalgono a 40 anni fa, giovanissima diventa segretaria del circolo di Sezze, da lì parte tutto: fino a sedere in Parlamento, e ora questa nuova sfida: la Provincia.

Perché gli elettori dovrebbero scegliere Sesa Amici? Ecco le sue parole in campagna elettorale, o meglio le sue parole d’ordine: cambiamento e sviluppo. «Prima di tutto – dice – ci dobbiamo occupare della crisi e del rilancio dell’economia, è necessario aumentare il potere di acquisto delle famiglie abbassando tasse e tariffe, dall’imposta sul trasporto, all’addizionale sulla bolletta elettrica e facilitare l’accesso al credito per piccole e medie imprese». Poi la “green economy” tanto cara al presidente Obama. «E’ il futuro – assicura – per questo investiremo un milione di euro nell’“economia verde”, legata alle fonti rinnovabili e al risparmio energetico, creando nuovi posti di lavoro e rimettendo in moto il sistema economico». Gli assessorati provinciali: «Sono troppi, ne basta la metà e ne manca uno fondamentale: quello al lavoro. Dobbiamo assistere chi si trova in difficoltà, intendiamo integrare l’assegno di cassa integrazione nei casi di maggiore disagio e anticipare le somme attraverso un’intesa con le banche». Il complicato capitolo dell’acqua: «E’ necessario revocare alcuni atti a nostro parere illegittimi, rivedere le tariffe e verificare l’operato di Acqualatina». Lo spinoso “caso Fondi”: «La mia battaglia per la legalità è fatta in nome dei tanti cittadini onesti che devono avere la certezza di poter ottenere procedimenti puliti e trasparenti. Tenere in alto la bandiera della legalità significa difendere il nostro territorio dalle infiltrazioni malavitose, a Fondi ma non solo; irresponsabile è continuare a negare come sta facendo ancora oggi il presidente Cusani. La legalità va di pari passo con la trasparenza. Per questo proporremo l’Anagrafe degli eletti».

Domenico Guidi, il grande deluso dal comportamento del Partito democratico, ha deciso di sfidare tutti da solo, sostenuto dalla lista civica Provincia futura, in nome della trasparenza e della partecipazione dei cittadini. Il suo obiettivo è recuperare quella consistente fetta di elettorato delusa, che non ha voglia di andare alle urne e pensa di astenersi. «La nostra – dice Guidi – è una vera alternativa all’egemonia dei due grandi partiti: il Pd e il Pdl». La sua parola d’ordine è concretezza e la madre di tutte le battaglie quella contro Acqualatina e la privatizzazione dell’acqua. «La prima cosa che farò se sarò eletto presidente – ha ripetuto in questi mesi – è decretare la fine della gestione privata di un bene pubblico, l’acqua. Non solo: chiederemo, a breve termine, un commissariamento della società da parte della Regione». Ecco i punti cardine del programma elettorale di Guidi: «La gestione della Provincia sarà improntata a principi di economicità ed efficienza – sottolinea – con la riduzione drastica delle spese di rappresentanza, l’eliminazione delle auto blu, delle spese legali, delle spese per consulenze e il contenimento di tutti i costi “accessori”. Identica filosofia verrà attuata per tutte le società partecipate dall’Ente con l’obiettivo di ridurre le spese amministrative a vantaggio di quelle per investimenti». Guidi sottolinea la necessità del territorio di rigenerarsi, «e potrà farlo – ribadisce – solo puntando sulla legalità, la moralità e una seria e trasparente programmazione». Tanti i punti sui quali intervenire, quelli fondamentali sono, oltre all’acqua, l’emergenza rifiuti, la scuola e la formazione, gli investimenti, la razionalizzazione dell’urbanistica. Per quanto riguarda l’economia propone «di riqualificare le aree industriali dismesse, creare servizi e infrastrutture, collegare tutte le istituzioni, a iniziare dai Comuni, con la banda larga o il sistema wireless». Per quanto riguarda il turismo propone tra le altre cose «di ristrutturare i centri storici per realizzare ad esempio degli alberghi diffusi e adeguare gli edifici alla normativa sismica». (* Il Messaggero 03-06-2009)