MARONI: FONDI VA SCIOLTO. CUSANI E FAZZONE: E’ UN COMPLOTTO
Il consiglio comunale di Fondi, in provincia di Latina «per me va sciolto». Lo ha detto stamani il ministro dell’Interno Roberto Maroni annunciando che chiederà l’applicazione del provvedimento previsto dalla normativa antimafia al consiglio dei ministri. Il responsabile del Viminale ha ricordato di aver «inviato la documentazione, oltre che ai ministri che l’hanno richiesta, anche alla commissione antimafia». Anche se, dice, «non so se la commissione voglia prendere provvedimenti». Ma, assicura il ministro «chiederò che in una delle prossime sedute del Consiglio dei ministri si decida in ogni caso».
Il comune di Fondi, secondo le relazioni della Direzione distrettuale antimafia, sarebbe stato interessato dalla ‘quinta mafià ovvero quella criminalità organizzata che sancisce la collaborazione tra mafia siciliana, camorra e ‘ndrangheta. Mafia che, secondo le indagini poi sfociate in una serie di arresti nel febbraio scorso, avrebbe infiltrato l’attività comunale negli appalti edili. Le prime reazioni a quanto affermato dal ministro non si fanno attendere.
Marrazzo. Il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo definisce la presa di posizione del ministro Maroni «positiva. È un appello che abbiamo lanciato da tempo, senza nessuno spirito polemico e senza pressioni sulle istituzioni coinvolte – ha detto Marrazzo -. Le parole di Maroni rappresentano un messaggio inequivocabile sulla necessità di accelerare un processo di trasparenza e legalità per i cittadini e per il territorio». L’assessore alla sicurezza della Regione Lazio Daniele Fichera definisce «inequivocabile» la dichiarazione di oggi di Maroni. «Evidentemente – dice – il rilievo che la Regione ha attribuito al tema delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel Sud Pontino, non era, come qualcuno ha voluto far credere, una strumentalizzazione politica ma un atto di responsabilità istituzionale».
Fazzone. Di parere opposto è il senatore Pdl Claudio Fazzone, che del Partito delle libertà è commissario provinciale. Secondo Fazzone, si tratta di «un complotto politico, un caso mediatico che ha portato improvvisamente tutti ad interessarsi a questo Comune. Forse dietro c’è l’interesse politico di colpire una classe dirigente». «È stata netta la risposta data dal ministro Maroni nel question time di oggi alla Camera: il consiglio comunale di Fondi va sciolto e le elezioni provinciali non sono un ostacolo al decreto» ha detto la deputata pontina del Pd Sesa Amici, autrice dell’interrogazione a risposta immediata sul caso dello scioglimento del consiglio comunale di Fondi.
Cusani: “Caso politico”. «Il question time di oggi è la prova lampante che il caso Fondi sia un caso politico e che non ci sia nulla di tecnico nella discussione sulla vicenda, ma che al limite si tratti di tecnici prestati alla politica». È il commento del presidente uscente della Provincia di Latina Armando Cusani (Pdl) al question time rivolto al ministro Maroni sulla proposta di scioglimento del consiglio comunale di Fondi. «Bisogna difendere la dignità di una popolazione – ha aggiunto Cusani – e quella di un sindaco. Sono stato accusato di aver negato l’esistenza della criminalità in provincia di Latina, ma io ho sempre sostenuto una cosa diversa: ci sono le forze dell’ordine e il Prefetto pagati per questo, per vigilare e combattere la criminalità, non per scaricare responsabilità sulla classe dirigente».