ARTISTA CONTRO LE MINE ANTIUOMO, A TERRACINA VIENE SCAMBIATO PER VAGABONDO

17/04/2009 di

di DANIELE SPERLONGA *

Se n’è andato via col suo carretto pieno di speranze che lo accompagna nel suo “giro” a piedi per il mondo, ma senza la firma del sindaco di Terracina Stefano Nardi. Joel Buton, 50 anni, originario della Vandea (contea a ovest di Nantes), simpatico e cordiale personaggio ha fatto tappa anche a Terracina, trascinando il suo carretto, e portando con sé un messaggio di pace e fratellanza. Lunga barba nera e sguardo dolce, Joel di mestiere fa l’artista di strada, ed è partito nel 1999 dagli Champs Elysèes a Parigi, per intraprendere la sua campagna “contro le mine antiuomo”.

Joel, viaggiando per tutta l’Europa, sta cercando di far cessare, come dice egli stesso «la costruzione delle mine, inutile barbarie che ha già mietuto troppo vittime in tutto il mondo». A ogni tappa raccoglie le firme di adesione (ad oggi circa 44 mila, tra cui quelle dei sindaci di comuni italiani) che dovrebbero poi essere consegnate al presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Tutti i Comuni hanno apposto la loro firma ad eccezione di quello di Terracina. «Volevano arrestarmi per vagabondaggio – sussurra Buton in un italiano maccheronico – né il sindaco o altri rappresentanti dell’amministrazione mi hanno ricevuto. Ho provato anche col capo della polizia municipale senza alcun risultato. Non ho compreso i motivi di questo atteggiamento». L’artista francese, che “mastica” quattro lingue, ha lasciato Terracina, continuando il suo viaggio verso nord, rattristato per quanto successo ma convinto nel continuare la sua missione. E chissà se Obama nel ricevere Buton chiederà come mai Terracina non ha sottoscritto la campagna contro le mine antiuomo. (* Il Messaggero 17-04-2009)