ANZIO, PADRE UCCIDE IL FIGLIO: ERA RINCASATO TROPPO TARDI

11/04/2009 di

Una furibonda lite perché era rincasato troppo tardi, poi la coltellata che ha raggiunto il ragazzo al torace uccidendolo in pochi istanti. È il dramma che si è consumato nella casa di una famiglia indiana da tempo stabilitasi ad Anzio. La giovane vittima, un 21enne commerciante di professione, era rientrato a casa poco dopo l’una della scorsa notte facendo arrabbiare il padre, un operaio di 49 anni, perché non aveva rispettato le regole e gli orari imposti dalla famiglia. Durante la lite il papà, colto da uno scatto d’ira, ha afferrato un coltello da cucina con il quale ha colpito il figlio al petto.

Compresa la gravità del suo gesto, l’uomo, insieme alla moglie, ha chiamato il 118 ma gli infermieri intervenuti nella casa non hanno potuto fare nulla. Il ragazzo, trasportato all’ospedale di Anzio, è morto poco dopo. L’omicida, arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Anzio con l’accusa di omicidio, è stato associato al carcere di Velletri.

Le liti tra padre e figlio, 49 e 21 anni, erano frequenti e i motivi, secondo quanto è stato accertato fino a questo momento dai carabinieri, sempre l’orario di rientro a casa. Per il padre, infatti, il 21enne rincasava sempre tardi e la mattina non riusciva ad alzarsi presto per andare ad aprire il negozio di ortaggi di loro proprietà. Ieri sera, poco dopo l’una, quando è tornato a casa, in viale di Valle Schioda, il 21enne ha trovato il padre che lo attendeva. Ne è nata l’ennesima violenta lite. «Io faccio come voglio, non ho più 18 anni» avrebbe urlato il 21enne che ha un fratello più grande, con il quale aveva trascorso la serata in un pub, e una sorellina di 8 anni. Durante la lite il 49enne ha afferrato un coltello ferendo mortalmente il figlio. La famiglia è molto conosciuta ad Anzio dove vivono dal 1981. «Non volevo ucciderlo» ha detto il 49enne ai carabinieri tra le lacrime. «Stavamo litigando – ha aggiunto – non so che cosa è successo».