STUDENTI PONTINI A L’AQUILA. “COSI’ SIAMO SCAMPATI ALLA TRAGEDIA”

07/04/2009 di

di DANIELE SPERLONGA *

«Tornerò a L’Aquila solo per dare gli esami». E’ ancora sotto shock Matteo Maria Fiore, che ha visto crollare le abitazioni, nel centro storico di L’Aquila. Il devastante terremoto che ha colpito l’Abruzzo e fatto oltre cento morti, lasciato migliaia di feriti e decine di migliaia di sfollati, ha un risvolto anche pontino. Studenti che frequentavano l’università e vivevano a L’Aquila, in quella casa dello studente che è crollata nonostante fosse una struttura moderna. Matteo ha 25 anni e frequenta il corso di informatica nel capoluogo abruzzese. Terracinese, vive tra la città tirrenica e Napoli, dove si è trasferita la sua famiglia.

«Le continue scosse registrate nelle ultime settimane avevano allertato la nostra attenzione – racconta – e in particolare la scorsa notte avevamo avvertito delle scosse che ci avevano tolto il sonno. Così sono rimasto in giro con i miei amici fino al momento del sisma. Erano circa le tre, quando ha iniziato a tremare tutto. Il panico. Eravamo in strada e abbiamo iniziato a correre fino alla piazza più vicina». Gli edifici che crollano, persone intrappolate tra le macerie, sono le scene che Matteo ha visto e che fa fatica a raccontare: «Vedevamo la gente scendere in strada. Noi ci siamo diretti in Piazza Duomo, dove si sono raccolte migliaia di persone». E’ crollata, appunto, anche una parte della Casa dello Studente di via XX settembre.

«Tra gli universitari intrappolati fra le macerie, fortunatamente, non ci sono miei amici». Cedimenti anche nel centro storico e altre persone rimaste sotto le macerie. Matteo Fiore soltanto nella tarda mattinata di ieri è potuto tornare nella sua abitazione, dove viveva in affitto con altri studenti di Cassino e della provincia di Frosinone: «Ho preso le mie cose e credo che non ci metterò più piede. Il palazzo è lesionato: i muri sono pericolanti; all’abitazione adiacente è crollato il tetto». Nel pomeriggio di ieri, Matteo, accompagnato dai suoi genitori, ha lasciato l’Aquila.

«Non vedo l’ora di rilassarmi al chiosco ‘il Sirennella’. Vedere il mare di Terracina mi farà bene». Lo studio? «Ci penserò da domani, ma all’Aquila andrò soltanto per dare gli esami», conclude. Oltre a Matteo Fiore ci sono altre due studentesse di Terracina che frequentano l’università dell’Aquila, precisamente biotecnologie farmaceutiche. Claudia e Roberta Coccia sono sorelle gemelle, scampate alla tragedia per fatalità. Hanno passato tutto il giorno al telefono per ricevere notizie sulle amiche di ‘corso’. Claudia sarebbe dovuta partire proprio ieri per L’Aquila, mentre Roberta si trovava a Teramo, dove vive il fidanzato, e nei prossimi giorni avrebbe raggiunto la sorella, prima di tornare a Terracina per le festività pasquali. Ha raggiunto la città nel tardo pomeriggio di ieri, invece, Daniele Di Leta, anche lui studente di informatica. E’ scampato al crollo della casa dello studente, è sotto shock ma le sue condizioni non sono preoccupanti.  (* Il Messaggero 07-04-2009)