LA DISCARICA CHIUDERA’, LATINA RISCHIA IL CAOS RIFIUTI COME NAPOLI

26/03/2009 di

Un debito complessivo che supera i 230 milioni di euro da parte di circa 40 comuni del Lazio morosi nei confronti delle imprese che gestiscono lo smaltimento ed il trattamento dei rifiuti solidi urbani e che se non sarà estinto entro il 1° aprile 2009 farà scattare il blocco del conferimento in discarica. Questo l’allarme lanciato oggi dai vertici di Federlazio, Giovanni Quintieri direttore
generale e Bruno Landi, presidente di Federlazio Ambiente. Il rischio, secondo i calcoli di Federlazio, è che «a partire dal prossimo 1° aprile rimangano sulle strade di Roma e del Lazio 5500 tonnellate di rifiuti al giorno».


Secondo quanto riferito i Comuni che attualmente detengono il maggior debito nei confronti delle aziende sono quello di Roma-Ama spa con oltre 124 milioni di euro, Pomezia con oltre 9 milioni, Nettuno con oltre 8,5 milioni di debito, Mentana e Fonte Nuova con quasi 6 milioni, Palombara Sabina e Monterotondo con quasi 5,5 milioni e Latina con oltre 4,7 milioni di debito.

Nella lista anche Tivoli, Asp Ariccia, Asp Ciampino, Rocca di Papa, Castelgandolfo, Castel Madama, Cittaducale e Subiaco. A fronte di una situazione definita «satura», Quintieri ha ricordato che lo scorso 16 marzo Federlazio Ambiente ha inviato una lettera alla Regione Lazio, ai presidenti delle province, ai prefetti, all’Anci e a tutti i comuni interessati e che «già dallo scorso 11 dicembre abbiamo iniziato a sollecitare la Regione Lazio chiedendo il suo aiuto – ha detto – ma non abbiamo riscontrato una sensibilità in questo senso». «I veri debitori – ha continuato riferendosi in particolare alla situazione del Comune di Roma – sono i comuni ma la Regione Lazio ha la responsabilità di determinare le tariffe, autorizzare le discariche e quindi non se ne può lavare le mani».