ALPINI, IL DECALOGO DELL’ADUNATA: NIENTE ALCOL E TRABICCOLI
Si avvicina l’adunata nazionale degli alpini e Latina si prepara ad accogliere al meglio i circa 300.000 visitatori. Molte le aree messe a disposizione per l’allestimento delle tende. Tra queste l’ex consorzio di bonifica, l’ex Rossi Sud, ma anche le palestre delle scuole pontine, le aree verdi della città dove potranno sostare i camper e le roulotte. L’adunata sarà un grosso affare anche per i commercianti che potranno restare aperti 24 ore su 24. Gli alpini si organizzano per la riuscita della manifestazione: sul loro sito ufficiale è stato pubblicato il decalogo dell’adunata.
IL DECALOGO DELL’ADUNATA
Questo è un breve e disincantato decalogo per sensibilizzare chiunque partecipi all’adunata nazionale. Si sa, quando a muoversi sono migliaia di persone i più tengono un comportamento assolutamente ineccepibile, ma alcuni altri, talvolta, si lasciano… come dire… prendere la mano.
Facciamoci quindi un esame di coscienza: se ciascuno tenesse a mente questi semplici “comandamenti” di buon comportamento, sarete concordi che il risultato finale sarebbe eccellente.
1. Il Labaro, decorato da 213 medaglie delle quali 207 al Valor Militare, 4 al Valor Civile, 1 al Merito Civile e 1 medaglia d’oro della C.R.I., deve essere salutato da tutti, come devono essere salutati i gonfaloni dei comuni ed i vessilli quando sono decorati di Medaglia d’Oro al V.M.
2. Nel corso della sfilata il saluto al Labaro, che si trova in prossimità della tribuna d’onore e alle autorità presenti sulla tribuna stessa deve essere reso solo dal presidente di sezione, mentre per tutti gli altri il saluto si rende con “l’attenti a…”.
3. Durante la sfilata, va tenuto il passo scandito dalle fanfare, altrimenti si assiste a un trasferimento tipo gregge che non onora la Sezione.
4. Si conduca una campagna senza quartiere contro i trabiccoli: non significano nulla, danno solo fastidio al prossimo, quando non vanno contro le norme del codice della strada dal quale nessuno è esentato.
5. Si convincano i propri associati che i comportamenti violenti non devono in alcun modo entrare nella nostra Associazione. Portare il cappello alpino non autorizza alcuno a sentirsi superiore agli altri, anzi! Chi si dovesse macchiare di questa colpa dovrà essere subito espulso dalla Sezione.
6. Uno degli spettacoli più rivoltanti è offerto da quanti alzano il gomito. L’ubriachezza è uno dei vizi peggiori dell’uomo: degrada e svilisce l’individuo compromettendone la dignità personale. Occorre condurre un’assidua campagna per convincere i riottosi che il bere in eccesso non ha mai reso l’alpino più alpino.
7. Rispetto e cura per i cappelli alpini: sia fatto togliere ogni ammennicolo che li rende ridicoli cenci. Non si esiti a sequestrarli, almeno nei giorni dell’adunata.
8. Rispetto per il sonno altrui: non si capisce perché le notti, soprattutto di sabato, molti si sentano autorizzati a infastidire il prossimo con urla, canti sguaiati, trombette e rombi di motore fino alle prime luci dell’alba. Sono manifestazioni di pura stupidità, non di alpinità.
9. Rispetto per il gentil sesso: il comportarsi male con loro, unito a sguaiataggini varie, trasforma l’adunata in un baccanale.
10. Rispetto per l’autorità costituita e per il nostro Servizio d’ordine: opporre resistenza ai pubblici ufficiali o, peggio, mancar loro di rispetto è azione da non alpini. (fonte www.ana.it)