I FUNERALI DI VITTORIO AVERSA, MORTO IN UN INCIDENTE

21/02/2009 di

di FABIO COCCIA *

Si sono tenuti ieri in via del tutto riservata e soprattutto lontani dal clamore mediatico i funerali di Vittorio Aversa, il giovane di Terracina scomparso la notte tra il 19 e il 20 luglio del 2003. Si trovava con alcuni amici sul Tempio di Giove, era la notte tra il sabato e la domenica, quando si è allontanato dal gruppo facendo perdere le proprie tracce. Le ricerche furono avviate poche ore dopo dalle forze dell’ordine a seguito della segnalazione di amici e parenti. Ma dopo un intero giorno di serrati e non facili controlli a causa della zona montuosa, non ne venne fuori nulla.


Il giorno successivo furono impiegate anche le unità cinofile ma l’esito delle ricerche fu ancora negativo. Si fece largo l’ipotesi che Vittorio volesse prendersi un po’ di tempo per stare da solo, ma erano tanti gli elementi raccolti che non la supportavano. I genitori aprirono un sito internet a lui dedicato in modo che chiunque potesse dare informazioni utili alla ricerca. Ma gli anni passavano e di Vittorio nessuna traccia. Fino a un pomeriggio di tre anni dopo. E’ il 17 luglio 2006 quando un gruppo di scalatori amatoriali inizia la breve scalata di Pisco Montano. In un’insenatura trovano alcune resti di ossa umane, scattano alcune foto e appena scesi avvertono le forze dell’ordine. Sono i carabinieri ad arrivare prima sul posto, poi i vigili del fuoco e subito dopo il nucleo rocciatori di Latina. Impiegano mezz’ora per recuperare i resti.

Il sostituto procuratore Raffaella Falcione incaricò il medico legale di effettuare le analisi sulle ossa ritrovate. Ci vollero più di 60 giorni per avere le prime notizie che ancora non facevano chiarezza però sull’appartenenza, se non indicare che erano lì da qualche anno. Non troppi. Gli inquirenti comunque si stavano sempre più dirigendo verso l’ipotesi della corrispondenza avvalorando alcune ricostruzioni che facevano pensare a un incidente. Con ogni probabilità quella notte Vittorio Aversa si era allontanato dagli amici per un giro intorno al Tempio. Forse un malore oppure ha perso l’equilibrio per poi finire nel dirupo, in quell’angusto anfratto roccioso. Sta di fatto che dopo altri due anni di silenzio, con un fascicolo d’indagine sempre aperto, ieri si è arrivati alla certezza che il giovane ha perso la vita e che quei resti appartenevano a lui. L’ultimo indizio era arrivato all’inizio di gennaio di quest’anno quando sul sito del Ministero dell’Interno è scomparso il nome di Vittorio dal registro generale dei cadaveri non identificati. Il caso è chiuso e anche l’inchiesta potrebbe essere archiviata. (* Il Messaggero 21-02-2009)