Tagli alle scuole, il Pd propone ricorso contro il dimensionamento

02/11/2011 di
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La Provincia di Latina potrebbe presentare un ricorso contro il piano di dimensionamento scolastico previsto dalla Regione Lazio, che rischia di comportare un taglio di 31 delle attuali 71 dirigenze. È la proposta del gruppo consiliare del Pd, che stamattina in commissione la illustrerà in dettaglio, per «consentire una distribuzione dei plessi più adeguata alle esigenze del territorio», come spiega il capogruppo, Enzo Eramo. L’esponente del Pd prende le mosse dalla legge regionale del luglio scorso, con cui furono definiti indirizzi e criteri per la programmazione della rete scolastica.

«La Regione – spiega Eramo – ha fatto proprio il decreto Tremonti per il taglio dei costi, senza però affidare deleghe alle province che pure rientrano nei parametri del decreto stesso, come quella di Latina: con una cifra di circa 60mila studenti, infatti, si sarebbero potuti avere 60 dirigenti, con un taglio quindi di sole 11 dirigenze rispetto a quelle attuali. Il Lazio è stata l’unica Regione a non avere fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto del Governo, e lo ha applicato, oltretutto, senza affidare deleghe alla Provincia per il dimensionamento del proprio assetto scolastico: l’ente di via Costa avrebbe potuto infatti presentare delle proprie proposte. Così rischiamo quindi di passare da 71 a 40 dirigenze, dato che ci sono molte scuole che non raggiungono il migliaio di studenti, e che subiranno gli accorpamenti».

Per quanto concerne il personale, si pone un problema di occupazione: tagliando le dirigenze, e accorpando istituti, infatti, automaticamente si tagliano anche posti numericamente importanti per quanto concerne il personale amministrativo». Per questo, il capogruppo del Pd giudica «urgente presentare ricorso al Tar: i tempi ci sono, dato che è possibile ancora per cinque giorni. Il termine scade infatti il 6 novembre». Nelle scorse settimane, i Comuni hanno già iniziato ad adeguarsi alle direttive: nel capoluogo, la giunta ha approvato il nuovo piano il 22 ottobre, come richiesto dalla Provincia sulla base della legge regionale, costituendo un totale di dieci istituti comprensivi.