BUFERA SU CASAPOUND, IL COMUNE “SALVA” L’OCCUPAZIONE

29/01/2009 di

A dicembre hanno festeggiato due anni. Due anni di occupazione di uno stabile in pieno centro cittadino, di proprietà dell’Enel, di cui nessuno si era più curato. I militanti di destra di Casapound, dopo aver ricevuto il benestare e tanto di attestati di solidarietà e sostegno da amministratori di destra e di sinistra, hanno appeso il tricolore alle finestre e lo hanno reso il loro quartier generale politico, tirandolo a lucido, creando una personale biblioteca, spazi ricreativi e anche camere per dormire ed ospitare famiglie senza alloggio.

E salvandosi da ben tre minacce di sgombero, in realtà mai concretizzate, da parte dell’ente proprietario dell’edificio. L’ultima, un mese fa, è stata di nuovo evitata in extremis grazie all’intervento di Comune e Provincia e alle trattative in corso tra le due amministrazioni e l’Enel. La novità è che l’ipotesi di procedere allo sgombero di un’occupazione abusiva dello stabile sembra ormai definitivamente tramontata. Sostituita da un intervento messo in campo dal sindaco e dal presidente della Provincia per l’acquisizione dell’edificio, da destinare, come espressamente indicato, a fini socio culturali e assistenziali. L’intera operazione è suggellata da un protocollo d’intesa fresco di stampa e già siglato dalle due amministrazioni e dall’Enel: la palazzina di viale XVIII dicembre sarà acquistata e la sua proprietà passerà poi al Comune che la destinerà, secondo criteri e modalità da definire, ai fini indicati nel protocollo. Quanto costerà l’operazione è ancora da stabilire, sarà certo una cifra importante, ma per la gestione futura la strada da seguire, come spiega l’assessore ai Servizi sociali della Provincia Fabio Bianchi, sarà con ogni probabilità quella di un bando pubblico rivolto ad associazioni ed enti in grado di gestire la struttura. E rivolto anche agli occupanti di Casapound, che al pari di altri organismi sociali, potranno partecipare e presentare domanda e progetti, ma nelle more della preparazione del bando e dell’iter procedurale che ne segue tutto resta esattamente com’è adesso e il gruppo potrà proseguire la sua attività.

Nell’ipotesi poi di un frazionamento dello stabile, che apre la strada a una gestione multifunzionale di questo centro sociale, non è detto che i militanti di Casapound, «che hanno dato la loro adesione alle finalità stabilite dal Comune», siano mai costretti a fare la valige. E per sgomberare il campo dal rischio concreto di creare un pericoloso precedente, le istituzioni la spiegano così: «Abbiamo evitato – dice Fabio Bianchi – uno sgombero che non sarebbe stato pacifico e che avrebbe per di più comportato la necessità di contenere il disagio delle famiglie senza casa ospitate nella struttura». Resta il fatto che da questo momento in poi chi occupa uno stabile può almeno sperare nello stesso trattamento.
Intanto le attività politiche del gruppo proseguono a pieno ritmo. Questo pomeriggio alle 18, nella sede, è prevista la presentazione del dossier sugli scontri del 29 ottobre scorso di Piazza Navona: “Comunisti all’assalto di un sogno generazionale”. (Laura Pesino, Il Messaggero 29-01-2009)

La protesta del PD. “Il PD è felice della notizia che oggi leggiamo sulla stampa: d’ora in poi, chiunque occupa illegalmente un alloggio o uno spazio in città rischierà – buon per lui – di farla franca, perché ci penseranno il Comune e la Provincia” scrive Maurizio Mansutti. Il capogruppo continua: “La sorprendente notizia apparsa sulla stampa della firma di un protocollo d’intesa per l’acquisizione dell’ex Palazzina ENEL da mesi occupata da aderenti al gruppo “Casa Pound “ suscita in noi più di una domanda:

  • possono Comune e Provincia sanare comportamenti illegali, anche se comprensibili, intromettendosi ad impedire la legittima attività di sgombero dell’ENEL?

  • Come fanno ad acquistare immobili occupati senza titolo….E’ molto dubbio che l’operazione sia fattibile sotto il profilo della contabilità pubblica…ma che ne dicono Assessore al Patrimonio e il Dirigente?

  • Con quali fondi vi provvederanno il Comune e la Provincia? A meno che non si pensi di rassegnarla all’ATER.

  • Le finalità sociali annunciate dall’assessore Bianchi, poi, sembrano una foglia di fico: ci sono decine di programmi abitativi fermi nei cassetti del Comune che possono, legittimamente, rispondere al bisogno di case anche di questa natura ( alloggi transitori ) ma continuano a languire.

  • Sono ancora inutilizzati i fondi Regionali di 2,5 milioni di euro per realizzare spazi sociali ai capannoni dell’ex Consorzio Agrario.

  • E come mai Zaccheo per avviare l’abbattimento SVAR chiesto dal PD e dai residenti ha preteso la conferenza preventiva sull’ordine pubblico mentre per acquisire la Palazzina ENEL non ha sentita la stessa necessità….Eppure questo sito, per altri versi, non è meno pericoloso….E’ stato sufficiente un protocollo, come un contratto tra privati…. Due pesi e due misure?

  • La legge, noi pensiamo, è certo lenta ma uguale per tutti… a meno che non si ricorra a quel motto, che “si interpreta per gli amici e si applica per gli avversari”.

Chiedo pertanto che nel primo Consiglio utile – se mai ve ne sarà uno! – il Sindaco, e nessun altro, data la grande valenza politica della vicenda, dia risposta alla presente interrogazione”.

La risposta di Casapound. “Diritto alla proprietà della casa per ogni italiano, questo è stato lo slogan che ha accompagnato la nostra occupazione, una frase che abbiamo tramutato in concretezza  con l’ospitalità all’interno del palazzo di tantissime persone in emergenza abitativa. Casapound ha creato all’interno dell’ex palazzo dell’enel un punto di aggregazione giovanile dando vita al suo interno ad una biblioteca, ad una libreria, ad una sala convegni, ad un pub gestito dai giovanissimi, ad una webradio e molte altre attività socio culturali, in piu ospita da oltre un anno il gruppo della Protezione Civile GSP della Regione Lazio. Dopo due anni di occupazione, dopo due anni di tentati sgomberi è arrivata finalmente la notizia che aspettavamo da tanto tempo, Comune e Provincia hanno acquistato lo stabile di Viale XVIII Dicembre.

Una notizia che ci ha colti di sorpresa e che ripaga il duro lavoro svolto in questi anni per alleviare i disagi di moltissimi cittadini di Latina. Un primo passo da parte degli amministratori pubblici è stato fatto ma adesso aspettiamo la completa ufficializzazione dell’acquisto per poter dar vita a tutti quei progetti che la precarietà della situazione non ci ha permesso di realizzare.

L’occupazione di Casapound è nata come soluzione ad un disagio diffuso e  non vuole divenire in alcun modo promotrice dell’illegalità, come qualcuno ha faziosamente fatto notare, ma sensibilizzare chi di dovere a prendersi carico e a dare delle risposte concrete alle problematiche che affliggono la nostra città”.