UCCISE IL FIGLIO NEONATO, CONFERMATA LA CONDANNA A 16 ANNI

27/01/2009 di

È stata confermata nel processo d’appello la condanna a 16 anni di reclusione inflitta ad una 23enne polacca che nel giugno 2006 dopo aver partorito il figlio lo uccise. La conferma è stata disposta dalla I Corte d’assise d’appello, presieduta da Antonio Cappiello, che ha così ribadito la decisione emessa il 30 novembre del 2007 con rito abbreviato dal gup di Latina Tiziana Coccoluto per omicidio e occultamento di cadavere.


I fatti risalgono al 26 giugno 2006, quando la donna partorì nel bagno della casa dove lavorava un bambino che probabilmente nacque già morto e che sarebbe stato il frutto di una relazione segreta con il cognato. Quindi, secondo la ricostruzione dell’accusa, uccise il piccolo infliggendogli numerosi colpi con una forbice, per poi nasconderlo in una scatola da scarpe. Proprio il fatto che il bambino sarebbe stato frutto di una relazione clandestina sarebbe stato il motivo alla base del delitto. Una gravidanza che la donna riuscì a tenere nascosta anche all’anziana donna che assisteva, dicendole che doveva andare in ospedale per un malore. Fu proprio la signora, entrata per caso nella stanza della badante, per mettere a posto alcune cose, a scoprire del sangue che usciva da sotto al letto. Quindi l’anziana chiamò le forze dell’ordine che fece la macabra scoperta del piccolo abbandonato nella scatola da scarpe.