CRIMINALITÀ, LA REGIONE BACCHETTA ARMANDO CUSANI

23/01/2009 di

«Le accuse del Presidente della Provincia di Latina, Cusani, sono come al solito infondate e pretestuose: nella seduta del 22 gennaio del Consiglio Regionale, dedicata ad iniziative contro la criminalità organizzata, non vi è stata infatti alcuna invasione nei confronti dell’autonomia del Governo Berlusconi, né da parte del Presidente Marrazzo, né da parte dei consiglieri della maggioranza, che pure si sono espressi in merito alla situazione del Comune di Fondi».


È quanto affermano in una nota le esponenti Pd Luisa Laurelli, presidente della Commissione Scurezza alla Pisana e Anna Maria Massimi, e il consigliere regionale, Peppe Mariani. «A testimoniarlo – proseguono i tre consiglieri regionali – vi sono gli stenografati dell’Aula che riportano sia il passaggio del Presidente Marrazzo – ‘…ecco perché mi sento in dovere oggi di lanciare un appello al Presidente Berlusconi e al Consiglio dei Ministri: è più che mai urgente prendere al più presto una decisione sullo scioglimento del Comune di Fondi, perché nemica della trasparenza è l’incertezza e i cittadini di Fondi, in primo luogo, hanno il diritto di sapere…’ -, che quello relativo alla mozione di maggioranza presentata: ‘…a sollecitare il Governo affinché si pronunci quanto prima, nell’interesse della comunità di Fondi, in merito alle vicende segnalate dalla Commissione d’accesso prefettizià. Che il Presidente Cusani – sollecitano Laurelli, Massimi e Mariani – ascolti e legga con attenzione, prima di accusare, e, soprattutto che si decida ad intraprendere efficaci iniziative di contrasto delle mafie e della criminalità che agiscono sul territorio della Provincia di Latina, così come, pressoché quotidianamente, testimoniano gli atti della magistratura, le azioni delle forze dell’ordine e gli articoli della cronaca locale. Viceversa, continuando a sollevare sterili polemiche contro la Regione – concludono i tre – il Presidente Cusani lascia pensare di essere egli stesso a voler nascondere qualcosa di cui noi non siamo a conoscenza e, soprattutto, si assume gravi responsabilità nei confronti dei cittadini da lui amministrati per i quali tutto sembra fare tranne che difenderne gli interessi».