CRIMINALITÀ, REGIONE LAZIO: “UN PATTO PER IL SUD PONTINO”

23/01/2009 di

Un patto per la sicurezza nel sud pontino da proporre al ministero dell’Interno, la creazione di una sezione operativa della direzione investigativa antimafia per il Lazio meridionale e un rafforzamento immediato degli organici della magistratura nei territori più esposti a fenomeni di infiltrazione. Questi i principali per il Lazio emersi dal Consiglio straordinario sulla legalità e racchiusi in una mozione approvata dall’aula che verrà trasmessa alla Commissione parlamentare antimafia.

Da un’indagine dell’Osservatorio regionale per la Legalità emerge che nel Lazio sono presenti oltre 60 cosche malavitose con circa 300 associati identificati e quelle «dominanti», sono ‘Ndrangheta e Casalesi. Tra loro – ha spiegato il presidente dell’Osservatorio Enzo Ciconte – esiste una sorta di ‘camera di composizionè dei contrasti, ci sono accordi precisi e pezzi di territorio che rischiano di essere sotto il controllo delle mafie«.

Introducendo i lavori del Consiglio il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo ha annunciato che chiederà »al governo una decisione sullo scioglimento del comune di Fondi, in provincia di Latina per infiltrazione mafiosa« e per questo si rivolgerà al premier Berlusconi perchè »porti la questione in Consiglio dei ministri. Il Lazio – ha spiegato riferendosi agli ultimi dati dell’Osservatorio regionale per la legalità – è in un certo senso una nuova frontiera per le mafie«. A fronte di un calo generale dei reati, crescono gli illeciti riconducibili alla criminalità organizzata: + 14,8 % dei reati contestati per associazioni a delinquere; + 17% dello spaccio; + 13,4 % per sfruttamento della prostituzione. Marrazzo ha quindi parlato della necessità di affrontare con un »impegno comune, fatto di informazione e repressione« emergenze come l’aggressione agli appalti e l’usura, per combattere la quale, ha ricordato, »dal 2006 la Regione ha messo in campo 19 milioni di euro«. »Letteralmente inquietante la relazione del presidente Marrazzo sulla sicurezza«, secondo il coordinatore regionale di Forza Italia Alfredo Pallone, che ha spiegato: »Nessuno di noi si è ma permesso di fare appelli al Governo nazionale affinchè intervenisse nei confronti di qualche Comune, con quella precisa tecnica del ‘dire e non dirè, di stampo comunista, che fa leva su messaggi occulti per demonizzare l’avversario politico«.

Il vice capogruppo regionale del Pd Claudio Moscardelli ha definito il patto sulla sicurezza del sud pontino, necessario poiché »in quest’area si registra l’influenza dei clan della camorra casertana, con una rilevante capacità di penetrazione e condizionamento nell’economia e nella politica«. Secondo il presidente della commissione Sicurezza Luisa Laurelli (Pd) per dare una risposta concreta alla criminalità organizzata bisogna anche »approvare rapidamente la legge regionale sugli appalti delle opere pubbliche, oltre al piano delle cave e al piano dei porti«.