CONSIGLIO DEI GIOVANI, PAROLA AGLI ELETTI: “ECCO COSA FAREMO”

17/12/2008 di

di VALENTINA DE MATTEO

Il Consiglio dei Giovani di Latina ha finalmente un volto. O meglio, ventuno volti dallo sguardo rivolto verso un’ideale volontà di cambiare le cose. E la politica, quella tradizionale. Troppo spesso clientelare. Istituito con legge regionale del 2007, il neonato organo consultivo avrà infatti il delicato compito di promuovere la partecipazione dei giovani alla vita sociale, in nome di un senso civico e di un’affezione alla politica ormai quasi del tutto assenti nei giovani tra i 15 e i 25 anni.


Una sfida, dunque, lanciata alle più alte cabine di regia, ma soprattutto ai ragazzi chiamati a rappresentare, pur senza vincolo di mandato, una generazione per molti aspetti evidentemente problematica. “Posso ritenermi soddisfatto degli esiti dell’elezione – ha commentato l’Assessore alle politiche giovanili Stefano Galetto – frutto di una campagna elettorale brillante e civile”.

Positivo anche il giudizio sull’affluenza alle urne, da molti giudicata al di sotto delle aspettative: “non altissima, ma certamente nella media”, da considerare in ogni caso come “esperimento importante e indubbiamente perfettibile per il nostro Comune”. Tempo di bilanci a circa ventiquattrore dalla chiusura delle urne. Al di là del risultato elettorale, Galetto plaude alla maturità del confronto che “si contrappone agli episodi negativi di contestazione giovanile che hanno caratterizzato gli ultimi mesi”, nonché al “funzionamento di una macchina elettorale perfetta” che avrebbe creato “tutte le condizioni  per una partecipazione il più possibile estesa alla consultazione”.

Non dello stesso avviso la maggior parte dei giovani consiglieri che rimprovera una sostanziale disfunzione qualitativa e quantitativa nel pubblicizzare l’evento, circostanza che giustificherebbe così il voto di soli 2419 giovani a fronte dei circa 15000 aventi diritto. Centoundici candidati per sei liste concorrenti, caratterizzate da programmi differenti su cui tuttavia dovrà presumibilmente prevalere quella che Luca Bracchi (Gioventù per Latina) definisce la ”tecnica del buonsenso”, volta a “creare larghe convergenze su problematiche che in fondo accomunano tutti i giovani”. Soddisfazione generale sull’esito della consultazione hanno espresso anche i neoeletti, tutti consapevoli che l’impegno profuso sinora costituisca solo il primo passo di un percorso da battere a colpi di proposte concrete e reale impegno sul campo.

Bracchi (Gioventù per Latina): “Un risultato che ripaga tutto il nostro impegno”

Si dice “sorpreso di essere stato il candidato più votato” Luca Bracchi, venticinquenne impegnato da diversi anni nelle vicende politiche locali. Il successo è legato essenzialmente all’operato di un team “determinato e proattivo” che ha permesso di superare l’iniziale diffidenza dei giovani nei confronti della politica e del significato del Consiglio Comunale dei Giovani. Ma anche ad una campagna elettorale condotta in gran parte porta a porta e attraverso occasioni di aggregazione in piazze, scuole e università. Importante ma non essenziale ai fini del risultato elettorale è stato invece il contributo della comunità virtuale – Facebook in primis – che a sorpresa non ha dato i risultati attesi, a dimostrazione dello scetticismo nutrito da Bracchi  nei confronti della “politica fatta tramite social networks”. Non ancora definito l’ordine di presentazione dei punti dell’agenda di Gioventù per Latina che può vantare sette seggi in Consiglio. “Da buon ingegnere sono abituato a ragionare in modo pragmatico, ma spero –conclude – che questo nuovo organo non si limiti ad essere meramente consultivo”.

Vitale (Generazione Latina): “Soddisfatti di un secondo posto meritato”

Seconda solo a Gioventù per Latina per numero di seggi conquistati (cinque all’attivo), Generazione Latina festeggia il suo successo elettorale “costruito grazie al “radicamento territoriale della lista e dei suoi rappresentanti”. Così Carlo Vitale commenta il risultato dell’elezione, auspicando di fatto “l’impegno condiviso a lavorare insieme” per cercare di dare voce alle esigenze primarie dei ragazzi. A partire dalla sicurezza, punto essenziale del programma, nell’intento di “restituire ai giovani cittadini e non solo la “percezione di poter camminare sicuri per le strade della nostra città”, riuscendo a stringere magari un “Patto per la Sicurezza” tra governo ed enti locali. Se le intese saranno presumibilmente larghe su tematiche quali servizi pubblici, sicurezza e legalità, non altrettanto potrà dirsi per questioni di difficile gestione anche da parte dei “grandi”, prima fra tutte “la metropolitana leggera sulla quale abbiamo registrato le maggiori divergenze”. Consapevole della grande opportunità “politica, non partitica” che l’organo offrirà ai nuovi Consiglieri, Vitale vede nel ritorno alla politica dei giovani la sfida più grande. “C’è molta ideologia ma poca voglia di cambiare realmente le cose –  conclude realisticamente – e per questo spero di poter affrontare ciò che mi attende con l’ausilio e l’entusiasmo degli altri consiglieri”.

Cozzolino (Idee in Comune): “Bene in centro, penalizzati nei borghi”

Quattro seggi totalizzati, frutto di una campagna elettorale condotta prevalentemente nelle scuole. “La collaborazione dell’amministrazione comunale – spiega Alessandro Cozzolino – si è fatta sentire soprattutto nella sponsorizzazione dell’evento all’interno delle scuole”. Così facendo, però, “non c’è stata di fatto sufficiente sensibilizzazione dei giovani universitari e lavoratori”, lontani da un contesto prettamente scolastico. Al di là del ritardo nel pubblicizzare l’evento, Cozzolino punta il dito sull’ubicazione dei seggi negli URP cittadini “difficili da raggiungere e non sempre noti ai giovani”. Buoni i risultati soprattutto nei seggi centrali, meno soddisfacenti gli esiti nei borghi in cui “è mancato un reale radicamento territoriale del movimento”. Internet e Facebook i canali di propaganda più utilizzati che hanno contribuito a fare di Idee in Comune la terza lista per preferenze assolute. Prima proposta la costruzione di un “centro polivalente” di aggregazione giovanile e l’intitolazione di alcune vie cittadine a vittime della mafia. “Tra i nuovi consiglieri ci sarà teoricamente comunanza di intenti”. La pratica, invece, li vedrà soprattutto confrontarsi nella “discussione sull’impiego e la gestione delle risorse economiche a  disposizione”.

Iannaccone (Casapound): “Nessuna segreteria di partito dietro al nostro risultato”

Per Casapound i due seggi ottenuti costituiscono un grande risultato, supportato da nessuna segreteria di partito”. Così si esprime Carmine Iannaccone all’indomani del risultato elettorale. L’impegno dei noeletti “giovani per i giovani”continuerà a caratterizzare l’operato dei consiglieri e di Casapound, da sempre impegnato a “puntellare tutti per raggiungere risultati utili”. Verrà sottoposta all’attenzione del nuovo organo l’ormai ampiamente dibattuta questione del mutuo sociale, rivolto ai “nuclei familiari con particolari emergenze abitative”, così come il progetto “Fratello Sole”, avente l’obiettivo di “posizionare campi solari nella zona di Latina, soprattutto negli istituti scolastici”, con conseguente risparmio energetico da reinvestire nelle scuole stesse. Una grande opportunità di confronto per i giovani consiglieri, facendo attenzione al “rischio probabile di intromissione”. L’intento è quello di lavorare autonomamente, “non essendo manovrati dall’alto per diventare portatori di idee non giovani”. Il pericolo è dietro l’angolo, ma esiste “fiducia reciproca, soprattutto nei confronti dell'”affidabilità di Luca Bracchi, nostro probabile futuro presidente visti i voti ottenuti, che conosco da anni e stimo personalmente”.

Mulé (Tradizione Giovane): “Una lista apartitica che ha dato fastidio”

“Ci aspettavamo un’affluenza e un risultato maggiori”. Questo il commento di Simona Mulé, eletta nella lista Tradizione Giovani che ha ottenuto due seggi in Consiglio. Un risultato raggiunto soprattutto “con il passaparola e tanta iniziativa di gruppo”, considerando anche l’”assoluta mancanza di sovvenzioni per la campagna elettorale”. Una campagna all’insegna della tutela ambientale, che ha “volutamente evitato l’uso massiccio di manifesti e volantini per contenere gli sprechi” e in cui canali quali Facebook e Msn hanno giocato un ruolo non secondario. La poca pubblicità sarebbe per la Mulé alla base della sostanziale disaffezione registrata nei maggiori interlocutori della lista, le scuole, nelle quali di fatto “è stato davvero difficile avviare un dibattito anche per la poca credibilità che i ragazzi ci attribuivano, vista la nostra giovane età e la mancanza di un reale supporto dell’amministrazione”. Il generale clima di dissenso intorno alla politica nazionale non ha tuttavia danneggiato Tradizione Giovane, lista “slegata da qualsiasi contesto partitico” che ha costituito al suo interno una “miniclasse politica, pronta a crescere per ripresentarsi più forte al voto tra tre anni”. Convincente la proposta del “programma unico”, avente come obiettivo quello di realizzare un “programma uguale per tutti e condiviso da tutti”, al fine di rafforzare il potere decisorio del consiglio, senza tuttavia alterarne la rappresentatività.

Magagnoli (Resistere): “Lavorare in modo propositivo, non repressivo”

“Il fatto nuovo di queste elezioni è certamente la presenza di due movimenti come Resistere e Casapound, non rappresentati nel nostro Consiglio comunale”. E’ il commento di Paolo Magagnoli, unico eletto per la lista Resistere che non nasconde la delusione per un risultato “da cui ci aspettavamo un riscontro maggiore”. La colpa anche in questo caso è stata attribuita all’insufficiente opera di sensibilizzazione messa in moto dall’amministrazione che “si è concentrata prevalentemente sul target scolastico”. La responsabilità dell’insuccesso elettorale è però per Magagnoli da attribuire non soltanto al Consiglio comunale ma anche agli stessi giovani in cui “manca sostanzialmente coscienza critica e la reale attenzione ad essere protagonisti della vita politica cittadina”. Un risultato che “deprime”, ma che non cancella la volontà di non deludere i propri elettori. Lavoro, ordine pubblico e sicurezza i temi principali del programma della lista che pone l’accento sulla “condotta propositiva che ha caratterizzato e caratterizzerà ciascuna delle nostre proposte”. La creazione di un centro culturale specifico, per esempio, potrebbe costituire una buona soluzione per la “rieducazione alla legalità e la possibilità di reincanalare tutta una serie di forze in attività prettamente creative”, a dispetto delle “alternative in gran parte repressive presentate in merito dalle altre liste”.

Voti di lista:

1 – CASAPOUND

200

2 – GIOVENTU PER LATINA

793

3 – TRADIZIONE GIOVANE

205

4 – GENERAZIONE LATINA

580

5 – RESISTERE

162

6 – IDEE IN COMUNE

479

Totale Voti Espressi

2419

Tutti gli eletti:

CASAPOUND: Iannaccone Carmine, Cavallari Andrea (Quota Minori)

GIOVENTU’ PER LATINA: Bracchi Luca, Fanti Andrea, Cocozza Andrea, Memoli Massimo, Chinnici Alessandra, Cotesta Joel (Quota Minori), Titone Federico (Quota Minori);

TRADIZIONE GIOVANE: Mulè Simona, Magni Daniele (Quota Minori);

GENERAZIONE LATINA: Vitale Carlo, Beltrani Giovanni Battista, Di Matteo Giulio (Quota Minori) Macale Riccardo, Mercuri Matteo (Quota Minori);

RESISTERE: Magagnoli Paolo

IDEE IN COMUNE: Cozzolino Alessandro, Bego Stefano, Cascella Andrea, De Simoni Micol (Quota Minori)