CASTELLI: CON LA NUOVA LEGGE NON VOLEVO IL FAR WEST

21/08/2008 di

«Non ho certo fatto una legge per consentire di sparare qua e là tipo Far West. Bisogna distinguere caso per caso». A parlare è il senatore della Lega e sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli, che commenta così il caso del tabaccaio indagato per omicidio volontario per aver sparato a un ladro durante una rapina nel suo negozio, alla periferia di Aprilia.


L’ex ministro della Giustizia è il ‘padrè della legge sulla legittima difesa entrata in vigore nel gennaio 2006 che prevede l’utilizzo di «un’arma legittimamente detenuta» per difendere «la propria o altrui incolumità o i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione».

Castelli spiega all’Adnkronos le ragioni del suo provvedimento: «Sull’episodio di Aprilia non mi pronuncio, sarà la magistratura a stabilire caso per caso. Ma – insiste – certamente, la mia legge non voleva introdurre il Far West. Ho vissuto in prima persona
casi drammatici che hanno coinvolto tabaccai e gioiellieri, i più colpiti da questa piaga. E ho visto tanti attraversare un vero e proprio calvario di molti anni legato al processo penale per difendersi dall’accusa di omicidio volontario. Non bisogna fidarsi
di quei supergarantisti che dicono ‘non ti preoccupare, perchè poi alla fine riuscirai a far valere le tue ragioni e ti assolverannò. Non è così – avverte il sottosegretario – Oggi il processo penale in Italia è diventato più una sorta di condanna».