LADRO UCCISO/IL TABACCAIO NON PARLA, LA SORELLA DELLA VITTIMA: “DEVE PAGARE”

20/08/2008 di

I suoi vicini di casa continuano a difenderlo: «Ha fatto bene a sparare». Lui, Davide Mariani il tabaccaio che ha sparato uccidendo un giovane ladro romeno, resta chiuso in casa senza parlare con nessuno. La sorella del giovane romeno ucciso, invece, non ha dubbi: «Deve pagare per quello che ha fatto, deve andare in carcere».


Sono i due punti di vista di una stessa tragedia, quella del ladro ucciso ad Aprilia da un tabaccaio dopo essere stato sorpreso a rubare nel suo negozio. Dopo l’autopsia  resta confermata, almeno per ora, l’accusa di omicidio volontario.

 

LA SOLIDARIETA’. Il giorno dopo in via Fossignano ad Aprilia la gente arriva ancora a portare solidarietà a Davide Mariani, l’uomo di 44 anni che ha sparato, e alla sua famiglia. Lui è barricato in casa «è distrutto» – racconta la moglie, Daniela Cremonini, titolare della tabaccheria. La donna aggiunge: «Non abbiamo nulla da dire, c’è un’inchiesta in corso e non c’è niente da aggiungere, comprendete la situazione». Increduli i vicini, soprattutto sull’accusa di omicidio volontario: «Se ha sparato non aveva altra scelta». Intanto a Latina lavorano il medico legale Gianluca Marella e al perito balistico Martino Farneti. Proprio dalle perizie si attendono i risvolti più importanti.

LA SORELLA DELLA VITTIMA. Fuori dall’obitorio è la sorella di David, in lacrime, a chiedere «giustizia, non aveva armi e stava fuggendo, perchè sparare?». Gli fa eco il marito: «A parti invertite oggi uno straniero sarebbe in carcere, non è giusto». Con loro, arrivati per il riconoscimento formale della salma, l’avvocato Palma Seminara del foro di Roma: «Aspettiamo gli esiti degli esami, abbiamo nominato anche dei periti, in tutta questa storia non va dimenticato che è morto un ragazzo di 20 anni». Domani o al massimo venerdì la salma partirà alla volta di Botosani, 300 chilometri da Bucarest, dove vivono i genitori e altri tre fratelli della vittima.

L’AUTOPSIA. Nel frattempo il magistrato che segue l’inchiesta, Vincenzo Saveriano, conferma sia l’accusa sia la ricostruzione fatta da Mariani. L’autopsia, infatti «conferma la versione dell’ indagato». Il colpo che ha raggiunto la vittima alla schiena, è stato sparato dall’alto verso il basso – l’uomo ha aperto il fuoco dal balcone – e da destra verso sinistra, quindi è compatibile con il racconto fatto dall’indagato. «Per il momento l’impianto accusatorio non cambia, resta l’ipotesi di omicidio volontario – aggiunge il magistrato – valuteremo poi tutti i profili giuridici della condotta». I carabinieri del comando provinciale di Latina, inoltre, proseguono negli accertamenti per risalire ai complici del giovane ucciso.

TABACCAI. A sostegno di Mariani, comunque, arriva anche la Fit, la Federazione italiana tabaccai, che sosterrà le spese legali: «Ancora una volta – dice il presidente nazionale, Giovanni Risso – torna alla ribalta, e nel modo più drammatico, il problema della sicurezza delle nostre tabaccherie». Si fa sentire anche la Confcommercio di Roma e Lazio, attraverso Cesare Pambianchi, il suo presidente: «La mancanza cronica di qualsiasi misura di sicurezza a tutela dei commercianti oramai è divenuta insostenibile – dice – anche per questo desidero esprimere la vicinanza della nostra associazione al tabaccaio che ieri ha deciso di ricorrere alle armi contro l’ennesimo atto di barbarie nel suo negozio».