LEGAMBIENTE: IL NUCLEARE TORNA A MINACCIARE LATINA

15/07/2008 di

«Le centrali nucleari potrebbero essere riaperte anche nel Lazio, più precisamente a Latina, a Borgo Sabotino, un ex sito nucleare a soli 100 metri dal mare e che ancora oggi a 18 anni dalla sua chiusura sta cercando di smaltire materiali altamente radioattivi come l’uranio».

È questo l’allarme lanciato dal presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati che questa mattina ha presentato i risultati della campagna «Goletta Verde». «In un recente decreto del governo Berlusconi – ha continuato Parlati – si riapre in Italia la questione del nucleare con la possibilità di valutare anche i vecchi siti, come quello di Borgo Sabotino, il primo ad aprire in Italia e chiuso nel 1990 all’indomani del referendum del 1987». «Sono passati quasi 20 anni – ha continuato il presidente di Legambiente Lazio – ma ancora oggi stiamo affrontando il problema dello smaltimento dei materiali radioattivi a dimostrazione del fatto che i rischi legati alle scorie e alla sicurezza sono concreti». Proprio venerdì scorso di fronte all’ex centrale in provincia di Latina Legambiente ha organizzato un blitz per ribadire il suo «no» alla scelta del nucleare che, secondo l’associazione ambientalista, «può essere sostituito con investimenti in fonti rinnovabili che sono ad impatto zero» ha spiegato Parlati citando un dato: «In due anni la regione Lazio ha autorizzato pannelli solari per 130 mega watt. La centrale di Borgo Sabotino quando era in funzione – ha concluso – produceva 220 mega watt».