BOLLETTE DEI RIFIUTI, VERTICE TRA COMUNE E COMMERCIANTI

10/07/2008 di

I commercianti di Latina dichiarano guerra contro gli aumenti della tariffa sui rifiuti che hanno toccato il 700%.


Le associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato domani alle 13 avranno un incontro in Comune al quale parteciperà anche il presidente della società “Latina Ambiente”, Vincenzo Bianchi. Al centro della riunione la verifica delle tariffe applicate. “Le aziende già sull’orlo del fallimento – denuncia Italo Di Cocco, presidente Ascom-Confcommercio – saranno le prime ad essere colpite da questi aumenti e basterà qualche anno per vederle chiudere”. Al titolare di un campeggio è arrivata una bolletta di ben 80mila euro e per una piccola pizzeria il conto è sttao di 12.500 euro. Aumenti allucinanti, secondo i commercianti, che minacciano ulteriori iniziative giudiziarie.

LA PROTESTA DEI CONSUMATORI

“Il problema delle bollette dei rifiuti riguarda tutti i cittadini di Latina, non solo i commercianti”. E’ quanto afferma Massimo Cusumano, responsabile del Codacons di Latina, il quale evidenzia la necessità di coinvolgere anche le associazioni dei consumatori nella trattativa per affrontare il problema delle bollette Tia. Il Comune ha convocato le associazioni che rappresentano i commercianti ma non quelle che rappresentano cittadini e consumatori. “Occorre forse minacciare ricorsi al TAR per farsi sentire? Da anni le associazioni di consumatori portano avanti una battaglia chiedendo chiarezza sulle tariffe e sulle bollette che dovranno pagare i cittadini. Latina è già diventata purtroppo famosa a livello nazionale per le sue bollette idriche. Vogliamo superare ogni record di notorietà negativa aggiungedoci la TIA? Ora con non poco stupore, veniamo a sapere che il Comune ha giustamente convocato i commercianti per il problema della TIA, ma si è dimenticato dei comuni cittadini, molti dei quali sono rappresentati dalle associazioni dei consumatori. Ritengo che il problema riguardi tutti e per questo motivo si deve cercare una soluzione coinvolgendo ogni associazione operante sul territorio ed in grado di dare un contributo utile.
Le opportune verifiche sono in corso, ma ci hanno segnalato aumenti che riteniamo ingiustificati, supposti conguagli per gli anni passati calcolati alla tariffa corrente, errata applicazione delle facilitazioni per le zone non servite o con servitù, solo per citare qualche caso”. Ignorare l’esistenza di associazioni presenti sul territorio comunale da anni e creare un problema di questa portata per la cittadinanza in un momento economico piuttosto critico significa ovviamente aprire la strada ad ogni altra azione, comprese quelle legali, a disposizione delle associazioni stesse per difendere i cittadini.