CERTIFICATI FALSI PER USCIRE DAL CARCERE, SOTTO ACCUSA ANCHE UN PONTINO

07/07/2008 di

Certificavano tossicodipendenze e alcolismo per consentire ai detenuti, appartenenti alla criminalità comune e organizzata, di tornare in libertà e sottrarsi così all’esecuzione delle condanne. È quanto ha scoperto la Squadra mobile di Roma, che ha arrestato 12 persone.  Sotto accusa un medico e la sua assistente del Policlinico Agostino Gemelli di Roma che secondo l’accusa vendevano falsi certificati sanitari a detenuti, per consentire loro di uscire dal carcere.

A loro si rivolgevano carcerati e detenuti ai domiciliari, ma c’era anche chi prevedeva di essere arrestato e voleva tutelarsi in anticipo. È il caso di un cliente preoccupato per il fatto di non essere tossicodipendente e, ancora di più, di non aver mai assunto droghe in vita sua, al quale viene consigliato di ubriacarsi durante la notte per presentarsi l’indomani e sottoporsi agli esami del sangue in modo da ottenere una pratica contro l’alcoldipendenza.

Tossicodipendenza, alcoldipendenza e depressione. Queste le false attestazioni con le quali il medico e la sua assistente avrebbero consentito ai detenuti, come previsto dagli articoli 89, 90 e 44 del Dpr 309/9, di uscire di prigione. Le indagini che hanno portato alle 12 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Roma Cecilia Demma, sono state coordinate dal Pubblico Ministero Diana De Martino.