TURBOGAS, CONSIGLIO DI STATO: «SÌ A COSTRUZIONE IMPIANTO»

02/07/2008 di

 

Si costruirà la centrale turbogas di Aprilia. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso presentato da Sorgenia, la società incaricata della realizzazione dell’impianto.

In particolare la decisione è stata adottata dalla sesta sezione dei giudici amministrativi di secondo grado, presieduti da Claudio Varrone, che nel dispositivo di sentenza affermano: «Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione Sesta, in accoglimento dell’appello, annulla l’impugnata sentenza, e , per l’effetto, respinge il ricorso di primo grado. Ordina che la presente decisione sia eseguita dall’autorità amministrativa».
 
Il ricorso era stato presentato contro la sentenza del Tar del Lazio che, il 22 febbraio scorso aveva annullato l’autorizzazione del ministro per lo Sviluppo economico alla realizzazione della centrale. I giudici amministrativi di primo grado avevano così bloccato la costruzione dell’impianto, accogliendo il ricorso presentato da alcuni cittadini di Aprilia. Le motivazioni di questa decisione furono depositate nel marzo scorso. In queste il Tar spiegò di aver accolto il ricorso ritenendo che l’Aia (autorizzazione integrata ambientale), ovvero l’attività di monitoraggio e controllo delle emissioni della centrale, fosse stata adottata oltre il termine dei 60 giorni previsti dalla legge. Essendo la stessa, affermarono i giudici del Tar, un atto
propedeutico al via libera alla costruzione, prevista in località Campo di Carne, ne derivava che il decreto ministeriale di autorizzazione alla costruzione fosse da annullare.
 
 
RETE CITTADINI: CONSIGLIO STATO SPIANA STRADA A PROGETTO
 
«Prendiamo atto con amarezza, non certo con sorpresa, dell’esito del giudizio del Consiglio di Stato, che ha di fatto spianato nuovamente la strada al devastante progetto della centrale termoelettrica alimentata a gas in località Campo di Carne (Aprilia). Devastante, si intenda dal punto di vista ambientale,
territoriale, sociale e sanitario. La formula di rito ci imporrebbe di prendere tempo in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza che, nel campo della giustizia amministrativa, è da recepire quale giudizio definitivo sulla vicenda». È quanto si legge in una nota della rete cittadini contro la turbogas di Aprilia.
La Rete Cittadini «è pronta a rivolgersi immediatamente alla Corte di Giustizia Europea di Strasburgo perché ancora convinta delle pesanti irregolarità dell’iter amministrativo che ha portato, quel disgraziato 2 ottobre 2006, alla sigla dell’autorizzazione ministeriale unica della turbogas, al termine di un’istruttoria pubblica viziata da mille ambiguità.
 
La Rete Cittadini è pronta a ripartire con iniziative di informazione, sensibilizzazione e comunicazione alla cittadinanza di questo progetto inutile e
controproducente per la realtà territoriale. Già prima della pubblicazione della
sentenza del Consiglio di Stato annunciamo una nuova grande mobilitazione dei cittadini.
 
“Con uno sguardo, s’intenda, verso la Regione Lazio. Intollerabile la beffa della delibera di sospensione (e non di revoca) del parere favorevole all’impianto, pervenuta solo pochi minuti prima dell’udienza – prosegue la nota – Il presidente della Regione Piero Marrazzo deve convocare immediatamente il
Tavolo per Aprilia, ove far pervenire le conclusioni dei due tavoli tecnici per la
trasparenza degli atti e per la qualità dell’aria, che alla luce degli ultimi eventi
rischiano di restare inutilmente fini a se stessi. E in quella sede, il governatore deve impegnarsi a ritirare definitivamente l’intesa, non per quanto sentenziato dalla giustizia amministrativa, ma motivando la sua scelta con i risultati ottenuti proprio dai tavoli tecnici che lui stesso ha istituito e sostenuto. Dimostri Marrazzo che non voleva solo perdere tempo e far perdere tempo ai cittadini, dimostri che fin dall’inizio credeva nella strada intrapresa e che non ha solo giocato su due tavoli”.
 
“Quanto all’iter realizzativo, non siamo affatto d’accordo su chi intende che la
sentenza del Consiglio di Stato abbia fatto ripartire di slancio il progetto – conclude la nota – La realtà è ben diversa. Ricordiamo che ancora molte prescrizioni allegate al decreto autorizzativo frenano l’apertura del cantiere. In special modo, confidiamo nella negatività al parere di compatibilità territoriale della centrale con le altre aziende a rischio di incidente rilevante espresso dal Comune di Aprilia, in ottemperanza alla prescrizione del ministero per gli Interni.
A breve si terrà l’udienza al Tar in merito alla vicenda. Al sindaco di Aprilia, Calogero Santangelo, chiediamo notizie sui legali che seguiranno la causa e chiediamo di difendere il suo atto amministrativo in tutte le sedi giudiziarie opportune”.
 
LEGAMBIENTE, SU TURBOGAS APRILIA SI ATTENDONO RISPOSTE DALLA POLITICA
 
«Dal Consiglio di Stato è arrivato un nuovo via libera alla centrale turbogas di Aprilia, dopo lo stop del Tar del Lazio a seguito del ricorso presentato da Legambiente con i comitati e la Coldiretti, ora ci chiediamo cosa farà la politica, per fermare questo progetto nato dal Decreto sblocca centrali al di fuori di qualsiasi programmazione». Lo dichiara Lorenzo Parlati, presidente Legambiente Lazio. «In attesa delle motivazioni della sentenza – prosegue Parlati – confermiamo quanto già detto dopo la sentenza precedente: in qualunque caso, non possono, infatti, essere i tribunali a decidere sul modello energetico nel nostro Paese e nel Lazio». «Per evitare di ritrovarsi in queste situazioni – conclude il presidente regionale di Legambiente – serve il piano energetico regionale, ne è stata approvato in Giunta uno schema la settimana scorsa, si apra subito una discussione in tutta la Regione».