ZACCHEO: “LASCIATEMI FINIRE IL LAVORO”

24/05/2007 di
di MONICA FORLIVESI *


 
Vincenzo Zaccheo non ha nessun dubbio: lui il sindaco lo ha fatto e lo ha fatto bene, la città è migliorata, i grandi progetti avviati, nessun debito contratto e milioni di euro di finanziamenti sono arrivati a Latina.



 
Non pensa di essersi concentrato troppo sulle grandi opere a scapito della vita quotidiana della città: dal suo aspetto, alla sicurezza e i servizi ai cittadini?




«No, assolutamente no – e snocciola una serie infinita di numeri, quelli che si trovano nell’opuscolo distribuito a tutte le famiglie di Latina e che contiene il bilancio di fine mandato – ho realizzato 9.000 metri di marciapiedi, 4.000 nuovi punti luce, 400.000 metri quadrati di strade asfaltate…».

 
La sua scelta di non redigere un nuovo Prg è stata molto criticata, il suo incedere in materia urbanistica definito “a colpi di variante” e a favore di pochi imprenditori edili.
«Sciocchezze, ho operato in sintonia con lo strumento urbanistico vigente, prendiamo l’esempio dell’R7: quella zona non si sviluppava per la presenza del campo nomadi. Io l’ho trasferito e da quel momento la riqualificazione è partita, ma le costruzioni hanno rispettato gli standard urbanistici previsti, io non ho aggiunto un metro cubo di volumetria in più. Lo stesso vale per l’ex Svar. Dunque: critiche sterili».

 
Di cosa va più orgoglioso in questo mandato?
«Dell’Università, non tanto di quello realizzato ma di quanto programmato. A costo zero per il Comune e con finanziamenti statali abbiamo acquisito altri immobili e di qui a poco avremo Palazzo M libero, quando la Guardia di finanza si trasferirà all’ex Icos».

 
Lì i lavori sono fermi, non sono praticamente mai iniziati


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«Ripartiranno in questi giorni. Sono orgoglioso anche di aver attratto tante risorse, milioni di finanziamenti che ho portato alla città, e poi il concorso della Marina e il fatto di essere diventati un esempio a livello nazionale per città che vogliono riqualificare i loro waterfront, da Venezia, ad Agrigento, Rapallo, Santa Margherita Ligure, mi dicono anche Milano, immagino per i Navigli».

 
Cosa non è riuscito a fare, ci sarà qualcosa che non è andato come doveva?
«Ho avuto qualche grossa delusione, preferisco non fare nomi. E poi ci sono stati dei rallentamenti che io pensavo dovuti a cause tecniche e invece altro non erano che boicottaggi. Un esempio? Non sono riuscito ad acquisire il palazzo di fondazione di Borgo Carso, il presidente della commissione Bilancio, Fabio Cirilli, rinviava sempre il punto, e così il progetto non è andato in porto».

 
Non teme frizioni con gli alleati della Casa delle libertà, in passato gli attriti ci sono stati eccome.
«Guardi, questo è il mio ultimo mandato da sindaco, quindi dobbiamo convergere sul medesimo progetto e andare fino in fondo, non ci sono alternative».
 


Il suo appello agli elettori, perché votare Zaccheo?
«Perché nell’arco di 2-3 mesi partiranno i lavori per realizzare il nuovo cimitero, il mercato coperto, l’auditorium, la metropolitana, il progetto all’ex Svar, i parcheggi sotterranei, la casa per le donne abbandonate, la casa-albergo per anziani, l’ultimazione della Cittadella giudiziaria. Sarebbe una follia non consentirmi di finire quello che ho iniziato, non consentire alla città di raccogliere i frutti di cinque anni di lavoro».

 
Ci sono i fondi per ultimare la Cittadella, anche in questo caso i lavori sono andati avanti a singhiozzi.
«E’ il Ministro che ci deve dare i soldi, i “miei” ministri l’hanno fatto, vediamo quello di centrosinistra cosa faranno». (* Il Messaggero 24-05-2007)