LATINA, PRIMATO DI ILLECITI AMBIENTALI

23/05/2007 di
Oltre mille studenti di più di
cinquanta classi in una trentina di scuole superiori sparse in tutto
il Lazio hanno partecipato alla prima edizione del progetto
‘Educazione alla legalità ambientalè negli scorsi mesi, grazie al
progetto organizzato da Legambiente Lazio, con il contributo
dell’Assessorato all’Ambiente e Cooperazione dei popoli della Regione
Lazio nell’ambito delle attività dell’Osservatorio regionale Ambiente
e Legalità, con l’attiva e fondamentale collaborazione delle
Capitanerie di Porto, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale
dello Stato e del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri.

 
Spot sul tema dei rifiuti, slide sull’inquinamento
elettromagnetico, disegni, indagini fotografiche sull’inquinamento
ambientale? sono solo alcuni dei lavori realizzati dai ragazzi che
hanno partecipato al concorso, dopo una serie di incontri formativi
svolti a scuola: una risposta forte per la diffusione dei valori della
legalità, della corretta gestione del territorio, della cittadinanza
attiva e della stessa partecipazione democratica.
Il progetto si è concluso oggi, presso la Sala Tevere della
Regione Lazio a Roma, con un appuntamento che ha dato spazio alle
scuole superiori che hanno partecipato, facendo loro presentare i
lavori realizzati, con la premiazione dei più significativi. Un
appuntamento fortemente simbolico per la legalità, convocato in
occasione dell’anniversario della tragica strage di Capaci in cui
persero la vita il giudice Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e
tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Di Cillo, Antonio
Montinaro. 
 
«Oltre all’azione di denuncia che arriva dai
cittadini al nostro osservatorio su ambiente e legalità – dichiara
Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio – quest’anno per la
prima volta abbiamo realizzato un percorso educativo nelle scuole,
attraverso una serie di conferenza sui temi della legalità
ambientale, organizzate in collaborazione con le forze dell’ordine.
Abbiamo voluto coinvolgere i ragazzi su questi temi, sensibilizzarli
sul loro ruolo di cittadini attivi, a difesa della legalità del loro
territorio, e oggi premiamo volutamente il loro lavoro in questa data
dal forte valore simbolico per la legalità».
«La grande partecipazione al progetto e all’incontro conclusivo
di oggi – prosegue – ci dimostrano che non crescono solamente i numeri
dell’illegalità ma cresce anche, e soprattutto, la sensibilità su
questi temi nel mondo dei giovani e della scuola».
 
Proprio secondo i
dati del Rapporto Ecomafia 2007 di Legambiente, la Regione Lazio si
conferma un ‘avamposto consolidatò delle ecomafie, salendo al terzo
posto nella classifica nazionale dei reati legati a questo settore,
dopo Campania e Calabria, con due reati al giorno nel ciclo del
cemento.
Più in generale, sono quasi cinque i reati legati all’ambiente
compiuti ogni giorno nel Lazio nel 2006, che assicurano alla regione
il quinto posto per numero assoluto in Italia: 1.806 reati ambientali,
1.404 persone denunciate o arrestate e 658 sequestri. La situazione
più critica riguarda il ciclo del cemento: sono 696 le infrazioni
accertate nel Lazio, a determinare due reati al giorno.
 
Una forte ‘spintà è data dalle Province di Roma
e Latina: in totale ben 490 illeciti ambientali, pari quindi al 70%
del totale, hanno riguardato le due città laziali.
Seguono la
Provincia di Frosinone (con il 12% dei reati sul totale), mentre la
Provincia di Viterbo e la Provincia di Rieti hanno inciso,
rispettivamente, per il 10% e per il 7%. Il ciclo del cemento (cave
abusive, cantieri per immobili abusivi, movimenti terra, etc) si
conferma quindi un settore forte delle ecomafie: la crescita del
numero di infrazioni rispetto allo scorso anno è del 27%; un numero
che pesa, e che incide per il 10% sul totale nazionale dei reati
legati al settore delle costruzioni.