Arsenico, Primo Consumo diffida le autorità
«L’associazione dei consumatori Primo Consumo, quale
portatore dell’interesse collettivo degli utenti, consumatori e fruitori della
somministrazione di acqua ad uso domestico nelle aree di Viterbo, Velletri e Latina,
ha inviato una diffida, a firma del presidente, Marco Polizzi, alle autorità, ai
presidenti, sindaci e concessionarie di pubblico servizio, chiedendo di ordinare
l’immediata non potabilità delle acque erogate dal pubblico acquedotto determinata
dal superamento delle concentrazioni di arsenico fissate dal d.lgs. 31/01 (10
microgrammi/litro)».
Così in una nota l’associazione Primo Consumo.
«L’associazione Primo Consumo – continua la nota – intende proseguire l’azione di
tutela, dopo i numerosi solleciti rivolti, negli ultimi mesi, agli enti ed alle
amministrazioni competenti, sensibile al crescente grado di consapevolezza diffusa
negli utenti-consumatori del rischio concreto e attuale causato dall’aver ingerito,
da tempo immemorabile, nella totale disinformazione da parte degli organi preposti al
controllo, dell’acqua creduta potabile ma, al contrario, contaminata dall’accertata
presenza di arsenico».
«Primo Consumo – ricorda il presidente Marco Polizzi – si è mossa dapprima con una
massiccia campagna di informazione e divulgazione dei dati inerenti le quantità di
arsenico presente nelle acque utilizzate dagli utenti-consumatori nelle abitazioni ed
opifici della zona delle province di Viterbo, Velletri e Latina, quindi, dopo un
incontro con i cittadini per decidere e promuovere le opportune azioni da
intraprendere per la sicurezza della loro salute, considerando che il tenore di
arsenico erogato nelle condotte idriche a rischio è compreso tra il valore di 11 e 50
microgrammi/litro, salvo verifiche attualmente in corso da parte delle Ausl, ha
deciso di inviare una lettera ufficiale di diffida, non potendo accettare l’ambigua
situazione in atto, il continuo rimbalzo di responsabilità ed ancor meno previsioni
di proroghe politiche finalizzate a rinviare le soluzioni e lasciar cadere nel
dimenticatoio la reale pericolosità del problema.
Primo Consumo chiede, inoltre, continua Polizzi, di proseguire la campagna
informativa alla popolazione già avviata circa la non potabilità delle acque e il
relativo uso consentito, anche mediante il recapito agli utenti di apposite note
informative allegate alle bollette relative al consumo dell’acqua; ed ancora di
effettuare le analisi sulle acque distribuite dai diversi acquedotti al fine di
verificare, in particolare, la concentrazione del parametro arsenico e comunicare i
risultati, anche mediante pubblici avvisi nei luoghi di maggiore affluenza cittadina.
Crediamo debba essere disposto un servizio di distribuzione di acqua de-arsenificata,
nel rispetto del d.lgs. 31/01, anche attraverso la disposizione sul territorio
comunale di appositi punti di erogazione e,o fontane pubbliche, con ampia diffusione
informativa. Nello specifico legato ai rischi per la salute sosteniamo che sia
necessario imporre, alle donne in gravidanza, ai neonati e ai bambini fino a tre anni
di età, la somministrazione, esclusivamente, di acqua avente concentrazione di
arsenico inferiore a 10 microgrammi litro, ed a comunicare alle industrie alimentari
ubicate nel territorio comunale e provinciale l’utilizzo di acqua idonea al consumo
umano per la attività di preparazione degli alimenti».
Primo Consumo «si appella alle autorità (in virtù del comma 2 dell’art.
10 del d.lgs. n.31 del 02.02.2001) affinché vengano attivati immediatamente i servizi
di approvvigionamento sostitutivi, entro 7 giorni dal ricevimento della diffida,
riservandosi di adire alle vie legali con un’azione collettiva risarcitoria (Class
Action) a tutela dei consumatori, art. 2, comma 445, Legge Finanziaria 2008, per
l’attivazione di immediati interventi di bonifica dall’arsenico nelle acque
pubbliche».