West Nile, nuovi casi sospetti a Latina

Due nuovi casi sospetti di infezione da virus West Nile, riscontrati nel Comune di Latina, «sono in fase si accertamento» dopo che ieri, sempre nella città laziale, erano stati confermati i primi 2 casi autoctoni dell’infezione, «entrambi riscontrati dall’Istituto Spallanzani di Roma in pazienti nella provincia di Latina, nei comuni di Cisterna e Priverno». Lo riferisce la Regione Lazio, sottolineando che «come da prassi» sono state intensificate «le misure di controllo e sorveglianza sul territorio, previste dal Piano regionale di lotta alla diffusione dei virus trasmessi dalle zanzare».
Le condizioni dei primi 2 pazienti con infezione già accertata, «di 63 e 72 anni, attualmente ricoverati all’ospedale Santa Maria Goretti, non destano preoccupazione e sono in via di miglioramento. Nelle prossime ore la Asl di Latina effettuerà dei controlli entomologici aggiuntivi». «Le misure attivate dalla Regione Lazio sono quelle che vengono normalmente predisposte nei casi di questo tipo, dove non si registrano situazioni di allarme: si rendono necessarie per il rafforzamento delle attività di sorveglianza e monitoraggio per la corretta gestione di eventuali casi sospetti», si precisa. In Italia il virus West Nile è presente da diversi anni, in particolare nel nord del Paese. Quelli accertati a Latina sono i primi casi autoctoni registrati nel Lazio.
COS’E’ LA WEST NILE
Nel Lazio si sono registrati nella provincia di Latina i primi 2 casi autoctoni di infezione da virus West Nile, e altri 2 casi – sempre nella stessa area geografica – sono in corso di accertamento. La Regione, impegnata per la sorveglianza e il monitoraggio del focolaio, ricorda gli elementi fondamentali sull’infezione, i sintomi e la prevenzione. Ecco cosa serve sapere. Cos’è la West Nile? E’ una malattia infettiva trasmessa dalle zanzare, in particolare del genere Culex pipiens, che colpisce soprattutto gli uccelli selvatici. Le zanzare si infettano pungendo gli uccelli e a volte trasmettono il virus anche a ospiti accidentali come il cavallo e l’uomo.
La zanzara che trasmette il virus West Nile non è la zanzara tigre, bensì la nostra zanzara comune notturna, che punge dal tramonto all’alba. Altre possibili vie di trasmissione comprendono la trasfusione di sangue e il trapianto di organi da donatori infetti e ancor più raramente sono state segnalate infezioni congenite trasmesse dalla madre al feto attraverso il latte umano.
Quali sono i sintomi? La maggior parte delle persone infette non ne mostra nessuno. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta disturbi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 su 150) e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti.