Scivolone della sindaca Celentano sul Lazio Pride, il patrocinio dura solo 24 ore

01/07/2023 di

«Siamo in buona fede, ma non prestiamo il fianco ad inaccettabili strumentalizzazioni». Con queste parole, proprio come il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca prima di lei, il sindaco di Latina Matilde Celentano ha comunicato la sua decisione di voler revocare il patrocinio al Lazio Pride, in programma il prossimo sabato 8 luglio nel capoluogo pontino. Il primo cittadino di Fratelli d’Italia aveva sorprendentemente dato l’ok dopo l’appello in una lettera aperta del cantante Tiziano Ferro, originario di Latina, salvo poi tornare suoi passi. Il botta e risposta epistolare tra il sindaco e l’artista era nato dopo che quest’ultimo, dal palco dello Stadio Olimpico di Roma, aveva indossato una felpa con i colori e il nome della sua città natale, dedicandole la canzone «Ti voglio bene» e, successivamente, ricordando l’appuntamento con il Lazio Pride a Latina.

A quel punto la prima cittadina aveva scritto una lettera aperta all’artista, dove lo invitava in Comune per «inserire Latina tra le tappe dei suoi concerti», alla quale il cantante aveva risposto a sua volta chiedendole di unirsi a lui «per sostenere il Lazio Pride». A sorpresa la sindaca Fdi, spiazzando tutti, aveva accolto la richiesta del cantante dando l’ok al patrocinio.

Una decisione durata 24 ore: dopo le polemiche di Pro Vita, che l’accusavano di incoerenza con la linea nazionale del partito, e la base che la definiva «la Alessandra Mussolini di Latina», riferendosi alle posizioni gay friendly dell’europarlamentare, è arrivato il dietrofront per «un’inaccettabile strumentalizzazione».

Causa della discordia la pratica della maternità surrogata, inserita nell’impianto centrale del documento redatto dagli organizzatori del Pride e che la Celentano ha definito «in netto contrasto con la legislazione vigente, con le coscienze di gran parte delle persone e, in particolare, delle donne più fragili». È stata lei stessa a paragonare la situazione in cui si è trovata a quella del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca: proprio come quest’ultimo, anche lei avrebbe scelto di ritirare il patrocinio dato che «più che avere a cuore i diritti e il dialogo, gli organizzatori di questa manifestazione sembrano essere più interessati alle strumentalizzazioni politiche, alla visibilità e al risalto mediatico, con buona pace della tutela contro le discriminazioni, snaturando così il senso profondo di queste manifestazioni».

Ovvio il plauso di Pro Vita, “la famiglia va difesa”, come la contrarietà dell’opposizione in regione, ‘la destra ha un volto solò, dice Avs.