Arresti a Sabaudia, le intercettazioni shock: «Grazie a Dio, grazie al coronavirus».

21/02/2022 di
Consigliere Giada Gervasi

«Grazie a Dio, grazie al coronavirus». È quanto afferma un inda nelle intercettazioni citate dal gip di Latina nell’ordinanza che ha portato a 16 arresti e in particolare in riferimento al fallimento nell’organizzazione degli eventi a Sabaudia legati alla Coppa del Mondo di canottaggio.

«L’incapacità gestionale degli indagati, sommata all’attuazione del piano criminoso teso a favorire gli imprenditori piuttosto che l’interesse della collettività, sono stati determinanti» a fare in modo «che il campo di gara non venisse ultimato nel termine stabilito». Gli indagati sperarono in in coronavirus «per annullamento delle manifestazioni sportive».

Le indagini hanno dato conto di come «gli indagati arrivarono persino a sperare in una diffusione del coronavirus che avrebbe così costretto l’autorità sportive all’annullamento delle manifestazioni sportive, compresa la Coppa del Mondo di canottaggio di Sabaudia, per poter così ‘coprirè mediaticamente quello che altrimenti sarebbe stato un clamoroso fallimento organizzativo».

«L’incapacità gestionale degli indagati, sommata all’attuazione del piano criminoso teso a favorire gli imprenditori piuttosto che l’interesse della collettività, sono stati determinanti a far si che il campo di gara non venisse ultimato nel termine stabilito» per il «collaudo della struttura prima dello svolgimento delle gare» scrive il giudice.

IL RUOLO DELLA SINDACA GERVASI.  «Gervasi, grazie al ruolo istituzionale di sindaco, si è mostrata un’abile dissimulatrice dei fatti e spregiudicata nel portare a termine i reati per fini politici». È quanto scrive il gip di Latina Giorgia Castriota nell’ordinanza con cui sono state disposte 16 misure cautelari, tra cui quella per la sindaca di Sabaudia Giada Gervasi finita ai domiciliari. A eseguire gli arresti i carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina per reati che vanno dalla turbativa d’asta e alla corruzione.

«Nello specifico, fu proprio Gervasi a richiedere al prefetto di Latina la convocazione del comitato provinciale per l’ordine la sicurezza pubblica all’indomani dell’attentato nella sede del Parco Nazionale del Circeo, salvo poi approfittare di tale situazione – scrive il gip – per influenzare i controlli nei confronti dei titolari delle attività balneari riconducibili ai propri avversari politici. Inoltre, gli indagati hanno cercato finanche di deviare le indagini. In particolare è emerso nel corso dell’indagine il tentativo della sindaca Gervasi di accreditarsi quale ‘confidentè dei carabinieri di Sabaudia al fine di depistare eventuali indagini o responsabilità a suo carico ed indirizzarle falsamente nei confronti di alcuni capi settori e di un assessore tanto da dichiarare falsamente di aver chiesto a quest’ultimo le dimissioni». «Le false confidenze effettuate dalla Gervasi sono state smentite dalle intercettazioni telefoniche, nel corso delle quali è emerso che all’assessore non vennero chieste le dimissioni bensì fu una sua scelta. Il comportamento della Gervasi appariva funzionale a precostituirsi un alibi qualora vi fossero state indagini nonché un probabile tentativo di depistaggio. Inoltre, nel corso delle indagini è emerso che gli indagati, proprio per sottrarsi alle investigazioni – si legge nell’ordinanza – hanno adottato molte precauzioni. Si è visto infatti che gli stessi hanno spesso evitato di parlare al telefono di determinate questioni, preferendo comunicazioni di persona oppure facendo ricorso ad applicazioni telefoniche che consentono di comunicare in maniera riservata, a riparo da eventuali intercettazioni».

UN SISTEMA CLIENTELARE TRA PUBBLICO E PRIVATO. «L’attività di indagine ha consentito di mettere in luce l’esistenza di un consolidato e produttivo apparato clientelare tra i dipendenti del Comune di Sabaudia e una serie di imprenditori privati. Al vertice di tale sistema criminoso si colloca proprio la sindaca del Comune di Sabaudia Giada Gervasi attorniata da soggetti che ricoprono anch’essi posizioni apicali all’interno della giunta comunale, quali assessori, dirigenti e consiglieri». È quanto scrive il gip di Latina Giorgia Castriota nell’ordinanza con cui sono state disposte 16 misure cautelari, tra cui quella per la sindaca di Sabaudia Giada Gervasi finita ai domiciliari. A eseguire gli arresti i carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina per reati che vanno dalla turbativa d’asta e alla corruzione. «I fatti contestati agli indagati, perlopiù turbativa d’asta, reati di falso e corruzione, e le loro modalità di realizzazione manifestano una spiccata inclinazione a delinquere degli stessi. L’affermazione trova riscontro se si considera, in particolare, la spregiudicatezza, la disinvoltura e la dimestichezza con la quale dipendenti comunali e gli altri pubblici ufficiali indagati – scrive il gip – abbiano sfruttato le rispettive posizioni al fine di dare vita ad un sistema di mercificazione della ‘res publicà che, verosimilmente, perdura danni all’interno del Comune di Sabaudia».