Operazione Ottobre Rosso, i locali di Gianluca Tuma intestati ai prestanome

02/11/2021 di

Tre arresti della della Squadra Mobile nell’ambito dell’operazione “Ottobre Rosso”. Colpiti dai provvedimenti cautelari Gianluca Tuma, già condannato per l’operazione Don’t touch, Gino Grenga e Stefano Mantovano.

Sono state sequestrate 5 società a Latina, Terracina e San Felice Circeo attive nel settore della ristorazione. Il valore dei beni ammonta a circa 500.000 euro, l’accusa è estorsione e intestazione fittizia di beni. I locali hanno l’insegna “Le Streghe” e, oltre a quello storico in via Aprilia a Latina, ce ne sono altri a Terracina e San Felice. Le società colpite dal provvedimento sono: La Casa della Morgana srl, Morgana srl, Amal srls, Pizza 1 Srl e Str srl.

L’inchiesta – ha spiegato il dirigente della Squadra Mobile Giuseppe Pontecorvo – è nata da un episodio di estorsione denunciato da un imprenditore in merito al versamento di alcuni assegni per conto di Gianluca Tuma.

La polizia, avviando le indagini, ha scoperto successivamente un sistema di prestanome e società che servivano ai tre indagati per eludere le restrizioni dovute alle interdittive e operare nel florido mercato della ristorazione. I locali, formalmente intestati ai prestanome, si trovano a Latina, Terracina e San Felice Circeo. Secondo gli investigatori, però, l’intenzione del gruppo era espandersi anche nel mercato di Roma.

L’INTERVISTA al capo della Mobile Giuseppe Pontecorvo

LA CONFERENZA STAMPA in Questura a Latina

IL COMUNICATO DELLA QUESTURA DI LATINA. Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile diretta dal Vice Questore Aggiunto Giuseppe Pontecorvo e coordinate dal Sost. Proc. della Procura della Repubblica di Latina Antonio Sgarrella.

Sono finiti in carcere due 51enni ed 40enne del capoluogo, a seguito di un’attività investigativa che ha avuto inizio circa due anni fa, dopo che due degli odierni arrestati erano stati denunciati alla Polizia da un uomo minacciato a più riprese affinché restituisse alcuni assegni, o la somma equivalente, consegnatagli in precedenza da uno dei due.

I successivi approfondimenti investigativi, anche di natura patrimoniale, hanno documentato come il principale indagato odierno – già coinvolto, e successivamente condannato, nell’operazione di polizia “Don’t touch” – abbia nel tempo attribuito a propri complici la titolarità di società o quote sociali, allo scopo di eludere la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale a cui è sottoposto dal 2019 che prevede, tra l’altro, il divieto di ottenere licenze o autorizzazioni di polizia e di commercio.

E’ emerso infatti che varie attività commerciali nel campo della ristorazione e pub, aperte tra Latina, Terracina e San Felice Circeo, sono gestite di fatto da quest’ultimo avvalendosi però di intestatari fittizi, ossia gli altri due arrestati di oggi, i quali agiscono nelle vesti di amministratori e soci. Ulteriori accertamenti investigativi hanno poi evidenziato progetti imprenditoriali di espansione del gruppo, soprattutto nella città di Roma.

Le risultanze dell’attività d’indagine di Procura e Squadra Mobile sono state condivise dal G.I.P. del Tribunale di Latina Giuseppe Cario, che ha disposto le ordinanze di custodia cautelare. Inoltre, la polizia eseguirà anche il sequestro preventivo di 5 società e dei relativi conti correnti, di fatto riconducibili al principale indagato odierno.