La Asl di Latina blocca il concorso sotto inchiesta per i favori ai parenti candidati

30/04/2021 di

Stop al concorso della Asl finito sotto inchiesta per presunti favori a parenti del personale Asl in servizio.

Silvia Cavalli, neo direttrice generale della Asl di Latina, ha pubblicato la delibera 491 che ripercorre l’intera vicenda ponendo fine alla procedura.

Tutto da rifare per i 2900 partecipanti, molti pontini ma anche provenienti da altre regioni italiane, che puntavano a ottenere uno dei 70 posti disponibili per assistente amministrativo categoria C a tempo indeterminato.

Il concorso indetto dalla Asl pontina in forma aggregata con quelle di Frosinone, di Viterbo e della Asl Rm3 finisce nel mirino della Guardia d Finanza e della Procura di Latina dopo una serie di esposti legati ai brillanti risultati ottenuti alle prove scritte da quasi tutti i “parenti di” altri dipendenti della stessa Asl. Le fiamme Gialle il 19 gennaio acquisiscono tutta la documentazione relativa alla procedura concorsuale.

I nodi da chiarire sono numerosi. Il giorno delle prove scritte per controllare i concorrenti ci sono 100 dipendenti della Asl, alcuni dei quali incompatibili con quel ruolo come si legge nella delibera: «Nei verbali della procedura concorsuale viene riportato che per alcuni di loro erano note situazioni di eventuale incompatibilità per parentela o di conflittualità di interesse». Inoltre la commissione decise di non inserire domande di informatica e inglese, nonostante fossero previste.

Qualcuno decise di intervenire per favorire alcuni candidati? In che modo? Mentre l’autorità giudiziaria indaga per dare una risposta a queste domande, la Asl si muove per tutelare i propri interessi e la trasparenza della procedura.

L’azienda sanitaria parla di «situazione di conflitto di interessi la presenza presso la sede del concorso nel giorno dell’espletamento della prova scritta di dipendenti della Asl in rapporti di parentela con i candidati e che il conflitto di interessi comporterebbe una violazione degli immanenti principi di imparzialità, trasparenza e par condicio a cui l’amministrazione è tenuta».

Inoltre l’assenza delle domande sulle materie di informatica e inglese non ha consentito di “accertare e valutare il possesso di adeguate conoscenze ritenute «essenziali per l’efficienza e l’adeguatezza della vita amministrativa”.

I profili penali saranno valutati in seguito. Le indagini procedono a ritmo spedito e già molti interrogatori sono stati effettuati. Intanto è stato bloccato il concorso che non è ancora arrivato all’approvazione di una graduatoria né dunque alla nomina dei vincitori. Ora la Asl attenderà la mossa della Regione Lazio che dovrà autorizzare una immediata riedizione dello stesso concorso.

Un concorso bis che ovviamente sarà effettuato sotto un controllo rigido, come dovrebbe avvenire per ogni concorso pubblico senza dove attendere le inchieste giudiziarie.

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