Il Lazio dice no al deposito nucleare: “Abbiamo già le centrali di Latina e Montalto di Castro”

12/04/2021 di

L’amministrazione regionale ribadisce l’inidoneità del Lazio ad ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari. In particolare, spiega la Regione, «i 22 siti individuati nella provincia di Viterbo presentano caratteristiche inadeguate con la realizzazione del centro unico per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Il territorio regionale, infatti, presenta già un quadro fortemente impattante legato all’inquinamento nucleare di origine industriale e medica».

«Questa regione ospita la ex centrale nucleare di Borgo Sabotino, a Latina, oltre al Centro Ricerche dell’Enea Casaccia, nel Comune di Roma, dove sono custoditi i rifiuti speciali ospedalieri e vengono svolte attività di ricerca. In provincia di Viterbo, inoltre, è presente anche la centrale di Montalto di Castro, progettata e costruita nei primi anni 80 con due reattori nucleari e poi riconvertita in centrale termoelettrica dopo il referendum del 1987 con cui l’Italia abbandonò il nucleare», sottolinea una nota.

«Il territorio della Tuscia ospita già impianti ad alto impatto ambientale verso i quali è necessario invertire la rotta, avviando una seria riflessione sulla loro riconversione ecologica», dichiara Roberta Lombardi, assessore alla Transizione Ecologica e alla Trasformazione Digitale.

«Ribadiamo che il deposito nazionale di scorie nucleari nei Comuni del viterbese è un’ipotesi senza senso sia da un punto di vista strategico – vista la mancanza di infrastrutture viarie adeguate per servire un simile impianto – sia per le caratteristiche ambientali, archeologiche e turistiche della Tuscia, che sono incompatibili con la realizzazione del deposito nazionale di scorie nucleari. Apprezziamo l’impegno del Governo, che sta lavorando per porre fine ai ritardi nella ricerca di un deposito nazionale per lo smaltimento delle scorie nucleari – conclude Lombardi – ma dichiaro la mia contrarietà a questa ipotesi e faremo tutto ciò che è di nostra competenza per scongiurare questo progetto».