Addio a Lamberto «Bebo» Leonardi, portò il Latina Calcio in serie C

24/02/2021 di

Portò per ben due volte la Torres in C1 a distanza di tredici anni una volta dall’altra, nel 1987 e nel 2000, legando per sempre il suo nome a quello della squadra di Sassari e stabilendo un rapporto speciale con la tifoseria, con la città e con tutta la Sardegna, dove era di casa. E’ morto a 82 anni Lamberto «Bebo» Leonardi, ex allenatore ed ex calciatore. Nato a Roma l’8 agosto del 1939, si è spento oggi a Latina. Leonardi ha collezionato importanti successi tra i quali la promozione in serie C nella stagione 1976/1977 conquistata proprio al timone del Latina.

Tanti i messaggi di cordoglio, a cominciare dal sindaco di Latina Damiano Coletta: “Se ne va un maestro di calcio che a Latina ha lasciato il segno allenando una delle squadre più forti che la nostra città abbia mai avuto. Ho iniziato a frequentare la prima squadra nel 1976 con il ritiro estivo, ricordo bene il mio esordio in C1 nella sfida Turris-Latina. Ero simpaticamente un po’ arrabbiato con lui a quel tempo perché speravo di poter giocare di più, ma devo dire che ho imparato moltissimo. Avevo davanti giocatori esperti e Leonardi puntava molto sull’esperienza. Alla sua famiglia porgo le più sentite condoglianze a nome di tutta la città di Latina”.

Lamberto Leonardi esordì in Serie A con la Roma nel 1959, poi andò a farsi le ossa a Cosenza in Serie C e poi a Prato e Modena in Serie B. Tornato in giallorosso, disputò nella capitale quattro stagioni, poi andò a Vicenza e ottenne la promozione nella massima serie. Nel 1970 giocava nella Juventus che contese lo scudetto al Cagliari di Gigi Riva. Nella sua prima esperienza sulla panchina di Sassari lanciò un giovanissimo Gianfranco Zola, mentre nel 2001, a un solo anno dal ritorno della Torres nella terza serie, sfiorò i playoff per la Serie B.

«Bebo Leonardo è stato un grandissimo protagonista della nostra storia, con lui ho condiviso da vice presidente uno dei momenti più belli ed entusiasmanti del mio percorso sportivo con la promozione in C1 nel 2000», ricorda l’attuale patron della squadra sassarese, Salvatore Sechi. «Sapevo che era ricoverato e l’avevo chiamato di recente per fargli sentire l’affetto e la vicinanza del suo amato mondo torresino – prosegue Sechi – mi ha detto che ci saremmo incontrati presto allo stadio perché desiderava rivedere la sua Torres, squadra che ha amato e che portava nel cuore».