Positivo un bambino di 16 mesi, la rabbia dei genitori: “Nessuno ci comunica l’esito del nuovo tampone”

“Nessun risultato dai tamponi effettuati venerdì scorso, noi restiamo chiusi dentro casa con un bambino di 16 mesi positivo al Covid, senza nessuna risposta”. Lo sfogo è di Nicola, un uomo di Priverno risultato positivo al Covid insieme alla compagna e al figlioletto piccolo.
“Tutto è iniziato il 12 agosto – racconta – da allora siamo chiusi in casa con un bambino di 16 mesi positivo al Covid, in attesa dell’esito dell’ultimo tampone che ancora non arriva. Nessuno è in grado di darci notizie, non sappiamo più a chi rivolgerci. Intanto il Bambino Gesù ci ha detto di portare il bambino per un controllo a Roma, ma solo quando sarà negativo al tampone. Però se nessuno ci comunica l’esito, cosa dobbiamo fare?”.
Il 12 agosto la famiglia era a cena con altre persone quando è arrivata la notizia del contagio di alcuni colleghi della compagna di
Nicola. A quel punto si sono resi conto di essere a rischio anche loro. “Quella sera – racconta Nicola – siamo tornati di corsa a casa senza più uscire, segnalando l’accaduto, per poi sottoporci ai tamponi che sono stati positivi per tutti e tre. Noi genitori siamo rimasti asintomatici, ma il bambino ha avuto una febbre alta che poi fortunatamente è passata. Abbiamo contattato due pediatri a Latina e il Bambino Gesù a Roma per avere indicazioni su come comportarci. Ci hanno detto che se il bambino sta bene dobbiamo solo aspettare che sia negativo e solo a quel punto portarlo a Roma per sottoporlo ad accertamenti. Il problema è che non sappiamo che fine abbiano fatto i nostri tamponi effettuati venerdì, quasi una settimana fa”.
Il papà è comprensibilmente preoccupato: “Capisco che i tamponi da analizzare sono tanti ma è possibile che non si dia nessuna precedenza a un bambino così piccolo?. Ho parlato anche con il sindaco di Priverno che voglio ringraziare perché si sta impegnando personalmente per risolvere la vicenda”.
C’è anche un altro problema. “La figlia della mia compagna – racconta Nicola – ha 17 anni e il 12 agosto si trovava a Latina da un’amichetta. Anche lei è stata sottoposta a tampone, per fortuna è negativa, ma da quel giorno non è potuta più tornare a casa, è rimasta dall’amica a Latina e noi non possiamo vederla in attesa dell’esito dei nostri ultimi tamponi. Per questo motivo siamo lontani ormai da tempo e la ragazza è costretta a dormire a casa della sua amichetta, con evidenti disagi per tutti”.