Addio Raffaella Di Vincenzo, la lettera degli allievi. Ci ripeteva: “Vietato dire non ce la faccio”

27/03/2020 di

Addio a Raffaella Di Vincenzo, insegnante di danza simbolo a Latina dove ha insegnato a centinaia di allievi durante la sua lunga attività. Con una lettera aperta, i suoi allievi hanno voluto salutarla pubblicamente sottolineando il grande valore educativo dei suoi insegnamenti.

LA LETTERA. “La maestra Raffaella non era solo una maestra di danza ma era soprattutto una maestra di vita: ha insegnato a generazioni di future donne e di uomini il senso del sacrificio, della disciplina, dell’onestà e della solidarietà. L’unico esempio degno di essere seguito non è quello fatto di parole ma di gesti e lei, dalla sua sedia a rotelle, ci dimostrava ogni giorno come gli ostacoli e i limiti sono fatti solo per coloro che si arrendono.

Vietato dire non ce la faccio” ci ripeteva con costanza come fosse un mantra: “vietato dire non ce la faccio” quando non riuscivamo a tenere una posizione alla sbarra; “vietato dire non ce la faccio” quando non riuscivamo a terminare i compiti assegnati a scuola; “vietato dire non ce la faccio” quando gli esami universitari rubavano il tempo all’arte più bella, la danza, perché solo la danza sa far parlare il corpo. Molte di noi allieve nel tempo hanno lasciato la scuola in via del Mughetto, quel luogo magico che profumava di parquet e di pece per le scarpe da punta ma nessuna di noi, ne sono certa, ha abbandonato gli insegnamenti della nostra maestra perché lei ci diceva sempre che si rimane ballerine per tutta la vita anche quando, con sofferenza, si appendono ad un chiodo le scarpine. Lei vedeva nei corpi e nelle anime delle allieve e degli allievi la loro vocazione.

Dalla nostra scuola di danza non sono usciti solo ballerini ma anche docenti, medici, ingegneri, musicisti e professionisti in ogni campo e questo perché il suo spirito ci ha sempre spinto a seguire le nostre inclinazioni credendo con entusiasmo e fiducia in noi stesse. Raffaella continua a danzare nella nostra anima perché lei vive in noi e nei nostri movimenti: ”Se cerchiamo la vera fonte della danza, se ci rivolgiamo alla natura, allora troviamo che la danza del futuro è la danza del passato, la danza dell’eternità, che è stata e sempre sarà” (Isadora Duncan). Isadora Duncan ci dice che la danza è eterna. Ed è vero. La danza non sono solo i movimenti sudati alla sbarra o sulle punte. È l’energia dell’universo che muove i nostri corpi, che ci fa stare in equilibrio, ci connette con ciò che ci circonda in modo armonico ed elegante.

Ce l’ha insegnato lei e ci ha donato così il senso dell’eternità. È stata una madre, un’insegnante, un modello, una guida: ci ha fatto sorridere davanti alle difficoltà; ci hai spronato ad alzarci ad ogni caduta; ci ha insegnato come camminare nella vita, prima sulle mezze, poi, sulle punte per diventare le étoile della nostra vita.

Danzerà sempre nei nostri ricordi, nel nostro cuore come un cigno bianco, puro e bello come la persona che è stata. Ora è lontana dalla sofferenza del corpo e potrà fare la sua danza libera più bella… Continuerà a guardarci e guidarci da lassù. Tieni il tempo per noi maestra e nell’eternità ci ritroveremo insieme”.