Scuola, assemblea provinciale per docenti e personale Ata

26/02/2020 di

Si terrà giovedì 27 febbraio presso l’IIS Marconi in via Reno, a partire dalle 14.30, l’assemblea provinciale informativa “straordinaria” convocata dalla Gilda Insegnanti di Latina e aperta a tutto il personale della scuola interessato a conoscere gli aspetti inerenti la propria posizione contributiva. All’ordine del giorno, le novità sulla ricostruzione di carriera e lo stato attuale dei ricorsi avanzati per il riconoscimento dell’anzianità di servizio maturata con contratti a tempo determinato; la situazione attuale rispetto al trattamento pensionistico e alla previdenza integrativa, rappresentata per i dipendenti del comparto scuola dal Fondo Espero. All’incontro interverranno alcuni esperti del settore e responsabili del Fondo nazionale per rispondere a tutti i quesiti elaborati dai presenti, in particolare ai lavoratori assunti con servizio successivamente al 2000 destinati a percepire un assegno pensionistico di molto inferiore (ridotto anche del 45%) rispetto ai colleghi immessi in ruolo prima di quell’anno.

«Sarà un momento importante per fare il punto sullo stato attuale in cui versa il mondo della scuola, soprattutto in riferimento al tema degli stupendi e delle pensioni – spiega la coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti, Patrizia Giovannini – e per recepire istanze e lamentele del personale scolastico da rappresentare agli organi di competenza, che si dimostrano oltremodo distanti dalla realtà effettiva vissuta da molte scuole italiane e da chi lavora quotidianamente in esse».

«L’assemblea, che ha il sapore più di un convegno, è stata organizzata da tempo – fa presente Giovannini – per dare risposta ai numerosi interrogativi posti dai docenti e dal personale Ata. Diversamente da altre manifestazioni pubbliche, non è stata rinviata a causa del coronavirus in quanto è un’iniziativa a carattere locale, rivolta al personale del territorio, dunque non considerata a rischio. Lo sciopero indetto per il prossimo 6 marzo è stato revocato per “cause di forza maggiore”, ma lo stato di agitazione continua con la piattaforma di rivendicazioni già ampiamente illustrate nelle sedi opportune e con la speranza di una maggiore apertura dal parte del Governo e dell’Amministrazione».