Così l’arte “invade” la città. Il Mad di Fabio D’Achille compie 15 anni

16/01/2020 di

Il Mad, Museo d’Arte Diffusa, festeggia 15 anni di attività con una serie di eventi curati da Fabio D’Achille. L’obiettivo è portare l’arte in luoghi non tradizionali, non adibiti istituzionalmente ad accoglierla e “caricare così gli spazi di potente tensione, di sospensioni tangibili della creatività contemporanea”.

GLI EVENTI. Al Bar Poeta è in corso la personale di pittura di Alessandra Chicarella “Il colore del metallo” con le opere su tela e su carta che hanno illustrato il libro omonimo sceneggiato da Fabrizio Gargano di ALT! EDIZIONI (fino al 15 febbraio) ed in contemporanea espone anche i bozzetti delle illustrazioni sulla scala rossa della Libreria Feltrinelli.

Al MaDXI museo contemporaneo è aperta la seconda edizione di “AltraFoto” la collettiva con Antonio Fratazzi, Antonio Sarubbi, Cristina Sisto, Letizia Sbergamo e Giuseppina Zenga a cura di Piero Leonardi che chiuderà il 31 gennaio; al Conservatorio Ottorino Respighi chiude a fine mese anche la personale di Piero Sanna e saranno ancora visitabili l’installazione “Sinapsi” di Nazzareno Flenghi e la personale “Cicatrici” di Palmira Ciacciarelli.

Sempre fino al 31 gennaio saranno visitabili le mostre diffuse di Alessandra Chicarella “Virata” al wine bar XXI Aprile e “Painting Goldrake” a OlioCentrica, l’esposizione di pittura di Giovanna Patti “dall’alba al tramonto” nel Lillabox del Jollybar e la mostra fotografica diffusa degli allievi di Icon frame al Conny‘S bar; al ristorante Il Muretto la mostra di Maria Elena D’Andrassi “digital flowers”, alla pizzeria Civico18 la personale “Portraits” di Cristiano Quagliozzi e allo studio dentistico Becherucci la personale fotografica “Brides” di Maria Antonietta Scarpari; all’Osteria Nicolosi la collettiva con Davide De Filippo, Fabrizio Gargano, Paolo Petrignani e Angela Maria Antuono e all’Hotel Europa la personale di pittura di Antonella Catini; alla biglietteria del Cinema Oxer le tavole del libro illustrato “Fata bonifica” di Francesca Cocco EDIZIONI SINTAGMA e infine alla sede distaccata del Conservatorio di Musica Respighi la personale di pittura di Mauro Barreras, al bistrot Pan di Via è in corso la personale “guaches” di Silvia Sofia Rosa e al risto wine bar Al Colonial la collettiva fotografica diffusa degli allievi di Icon Frame. Queste ultime tutte visitabili fino al 31 marzo.

Da segnalare inoltre le esposizioni permanenti di Anna Laura Patané presso la Camiceria Italiana, la personale di Magdalena Tomala al Gambrinus Pub e “flower&blossom” di Paola Acciarino alla trattoria Il Giglio.

LA MISSIONE DI “MAD”. “La fruizione dell’opera “contemporanea” – spiega Fabio D’Achille – grazie all’impegno e alle sinergie su cui solo si poteva far leva su questo territorio, ha trovato nel progetto artistico di MAD un grande spazio fisico ma anche virtuale. In linea coi tempi ed i modi della “contemporaneità”, con la flessibilità degli spazi, con l’energia dei volontari e degli artisti, col sostegno dei critici e degli storici dell’arte, delle ultime gallerie d’arte e dei privati, delle attività commerciali e di enti pubblici e non solo; abbiamo avuto a disposizione gratuitamente ed in un’ottica di scambio spazi, pareti, scale, vetrine, sale, studi, persino corridoi… e quando possibile anche musei, gallerie, spazi espositivi, scuole, negozi, fabbriche, auditorium, cinema, teatri, giardini, piazze, corsie d’ospedale, palestre, sale d’attesa, hall di alberghi…

È evidente – continua D’Achille – che tutto questo è stato possibile attraverso una mediazione “umana” e perseverante – del sottoscritto che ci ha messo anima e corpo, investito tempo e spesso si è anche indebitato spendendo i risparmi (e non solo) di 30 anni di lavoro. Ho sempre pensato poi di fare quel che sento e di condividere ogni ricchezza, umana o materiale quindi nessuno mi ha mai costretto in questo “viaggio consapevole e colorato” anzi, ripeto, molti mi hanno aiutato e sostenuto se penso anche ai/alle giornalisti/e che hanno voluto e saputo sempre raccontare ogni evento e percorso espositivo. Insomma è una città ma forse è meglio dire un territorio, che ha ospitato, non sempre facilmente per carità, i “miei” progetti ma mai solo miei perché alla fine l’arte è degli artisti e di chi sa vederla e aggiungerei viverla. Tanti si pongono il problema di “vivere d’Arte” o “mangiare con l’Arte” e a tutti loro stiamo dimostrando se non altro di conviverci, di scoprire che senza comunque non ci si può stare! Averla portata nel tempo libero e averla trasformata in tempo liberato è la mia più grande soddisfazione! Ci si può prendere un caffè, mangiare, farci un aperitivo, soggiornare, passeggiare, leggere, riflettere e ascoltare musica, ci si può stare con gli amici e da solo, può coesistere con un piazza, con un palazzo o con una cameretta, la trovi in vetrina ma anche quando studi o fai attività fisica non c’è un luogo dove non sia bella e utile”.