VIDEO Certificati falsi, 70 indagati e 11 arresti. Depressione certificata per appena 100 euro

10/12/2019 di

Cento euro per un certificato finalizzato a ottenere l’invalidità dell’Inps, circa 50 per il rilascio o il rinnovo del porto d’armi. Nell’arco di un mese di osservazione durante l’indagine dei carabinieri del Nas di Latina, sono 150 i certificati falsi documentati e rilasciati, dietro pagamento, da un medico psichiatra in servizio al Centro di salute mentale della Asl di Latina, nella sede di Fondi.

Le telecamere installate dagli investigatori hanno immortalato i contatti e gli scambi di denaro tra il medico e gli intermediari che di volta in volta si rivolgevano allo psichiatra per conto di altre persone. Tra questi, un avvocato del foro di Latina, alcuni soggetti che operavano all’interno di patronati, il comandante della polizia municipale di Monte San Biagio, un responsabile dell’associazione Arci Caccia di Terracina.

In totale sono undici le persone finite agli arresti, nove in carcere e due ai domiciliari, tra cui un soggetto già detenuto che aveva ottenuto certificati medici che gli avevano consentito di uscire dal carcere di Latina per visite mediche in realtà mai effettuate. In alcuni casi, infatti, il medico aveva anche certificato false patologie o finti aggravamenti di malattie che potevano agevolare la scarcerazione di detenuti o il loro allontanamento dagli arresti domiciliari giustificato da visite mediche. Per tutti le accuse sono, a vario titolo, di corruzione, falso ideologico, interruzione di pubblico servizio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, truffa ai danni dello Stato, false attestazione o certificazioni.

Un giro d’affari e un danno all’Inps che al momento è impossibile quantificare. Il sistema era infatti ben radicato e consolidato e andava avanti da molto tempo, coinvolgendo un gran numero di persone. Sono 70 infatti gli indagati a piede libero, tutti beneficiari dei falsi certificati rilasciati dal medico, che attestavano invalidità in realtà non esistenti e idoneità al porto d’armi a soggetti potenzialmente privi dei requisiti psicologici necessari. Nella gran parte dei casi accertati dagli investigatori il medico non incontrava neppure i pazienti, ma rilasciava i documenti richiesti direttamente agli intermediari preoccupandosi però di preparare adeguatamente i propri clienti alla visita della commissione.

Dopo aver accertato la mole di certificati falsi rilasciati, i carabinieri del Nas sono risaliti ai destinatari del porto d’armi, sequestrando le rispettive licenze e complessivamente 104 armi tra le province di Latina, Caserta e Roma. Nell’ambito della stessa indagine sono stati inoltre accertati casi di assenteismo dello stesso medico, che in più occasioni aveva abbandonato il posto di lavoro per incombenze di natura personale, sospendendo così un servizio pubblico per il quale percepiva uno stipendio di circa 2mila euro.

«Abbiamo dovuto necessariamente restringere il campo e l’arco temporale dell’attività di indagine – spiega il procuratore aggiunto Carlo Lasperanza che ha coordinato l’inchiesta – ma i numeri ci indicano che il sistema corruttivo era ben più ampio, diffuso e organizzato».

I NOMI. In carcere il medico di Fondi Antonio Francesco Maria Quadrino; Silvana Centra; Massimiliano Del Vecchio (già arrestato nell’ambito dell’operazione Astice); Stefania Di Biagio; Antonio Di Fulvio; Bruno Lauretti; Mary Lombardozzi; Fausta Mancini; Tania Pannone.

Agli arresti domiciliari: Aldo Filippi e Tommaso Rotunno.

VIDEO LA CONFERENZA STAMPA INTEGRALE

VIDEO – LE TELECAMERE NASCOSTE

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