Mancano medici al Pronto Soccorso. A Latina il 20% è a partita Iva

Sono oltre 2.000 i medici che mancano nei Pronto Soccorso in Italia, un numero destinato a raddoppiare entro il 2025. E per tamponare l’emergenza, aumenta il ricorso alle partite Iva.
«Non esiste un censimento nazionale – spiega il segretario del sindacato Anaao, Carlo Palermo – ma sono migliaia in tutta Italia, soprattutto in Piemonte, Lazio, Veneto, Campania e Sicilia. Il loro numero è cresciuto molto negli ultimi anni, perché in questo modo le aziende sanitarie aggirano il blocco delle assunzioni».
Secondo i dati Anaao, entro 2025 è prevista la mancanza di 4.422 medici dell’area dell’Emergenza e Urgenza, di cui 800 solo in Campania e 550 nel Lazio. Per tamponare la situazione nei momenti critici, come quelli estivi, le aziende hanno cercato ogni possibile risorsa.
Tra queste, il ricorso a medici libero professionisti a partita Iva, chiamati a gettone per svolgere turni in strutture di volta in volta diverse. Tra i pochi dati disponibili, quelli del Lazio, dove è «una realtà molto importante nelle provincie (Latina 20%, Frosinone 20%, Viterbo 42%) e nella provincia romana», spiega Guido Coen Tirelli, segretario regionale Anaao Assomed Lazio.
Una situazione che però comporta delle criticità. «In primis – precisa Palermo all’Ansa – non hanno una qualifica specifica per svolgere la funzione. Inoltre, visto il rapporto di lavoro non stabile è impossibile controllarne i turni accumulati, cosa che si traduce in una mancanza di sicurezza per se stessi e per gli altri. Infine, proprio perché chiamati di giorno in giorno in posti diversi, hanno più difficoltà a conoscere in modo approfondito l’ambiente di lavoro e le procedure».