MAFIA A FONDI, IL SINDACO: “SERVE CAUTELA”

19/02/2008 di
di GIOVANNI DEL GIACCIO *

La
parola d’ordine è serenità. La ripete in continuazione il sindaco,
Luigi Parisella, ricordando le “certezze date con l’azione
amministrativa” e parlando di opere pubbliche. La prende da lontano, si
teme il “marchio” dello scioglimento per infiltrazioni della
criminalità organizzata.

 
E ribadisce: «Siamo sereni, ma anche
consapevoli: se abbiamo commesso errori siamo disponibili ad accettare
le conseguenze e a metterci da parte». Una cosa chiede: «Non vogliamo
essere processati a priori, anche da chi si sente investito da un
potere e un ruolo che non ha. Siamo certi che la commissione farà
chiarezza, non ci siamo mai fatti condizionare». La sala è piena ma
l’applauso è blando. Secondo Parisella «l’unico torto è quello di aver
realizzato centinaia di opere pubbliche e iniziative». Le vicende che
in questi giorni hanno travolto Fondi: «vanno addebitate a chi ha
eventuali responsabilità, non alla generalità dell’Amministrazione e
del Consiglio comunale».
 
Parisella approva «in toto l’azione del
prefetto, serve a certificare che questa amministrazione ha sempre
operato per il bene della città». Ricorda di avere «posto attenzione a
soggetti e imprese di dubbia provenienza, in alcuni casi abbiamo
evitato di dare residenze a personaggi non graditi, per questo siamo
sereni». Un’amministrazione «alla quale non è stato sequestrato nulla,
ci sono state chieste le carte e le abbiamo date». Ancora: «Si trovasse
una sola variante a favore di personaggi che volessero speculare». Ma
il suo discorso non convince l’opposizione. L’intervento più duro è
quello di Arnaldo Faiola. Il consigliere di Fondi Viva cita l’ex
procuratore antimafia Vigna: «Far passare il principio secondo il quale
i diritti diventano favore è un sistema mafioso. Qui è accaduto, il
sistema è malato e per questo partono le indagini, per vedere fin dove
si è spinto».
 
Cita appalti e varianti, invece, ditte sulle quali fare
chiarezza, Massimo Di Fazio del Pd: «Speriamo che la commissione
accerti che sia tutto in regola, su queste vicende abbiamo sempre
vigilato e posto dubbi ma siamo stati ostacolati nello svolgere il
nostro dovere istituzionale». Per il Pd, Paolo Giardino aveva chiesto:
«Fino a quando la commissione d’accesso è al lavoro limitatevi
all’ordinaria amministrazione, senza assegnare appalti né rilasciare
concessioni edilizie». Sempre per Fondi Viva Fernando Di Fazio: «Il
sindaco ci ha raccontato una favoletta ma le cose non stanno così. Mi
sento offeso, la città è stata messa sotto tutela, questa è la verità.
Andiamo a casa, facciamo in modo che in questo Comune cessi il regime e
non ci siano più sudditi». Dalla maggioranza Fabio Refini di FI parla
di: «Calma difficile da mantenere, questa vicenda ha avuto un impatto
devastante a livello di immagine, per la città è un danno
irreparabile». Il Consiglio va avanti, le posizioni restano distanti.
Sarà la commissione d’accesso a scrivere la parola fine.
(* Il Messaggero, 19-02-08)