Approvata la nuova legge contro il caporalato, Latina sperimenta le novità
Il Consiglio del Lazio ha approvato la legge Disposizioni per contrastare il fenomeno del lavoro irregolare e dello sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, un testo sintesi delle proposte presentate dalla Giunta – su iniziativa degli assessori al Lavoro e all’Agricoltura – e dal Consiglio, in particolare dei consiglieri Bonafoni e Capriccioli.
«Quello di oggi – si legge in una nota – è un grande giorno per la nostra regione. Alle 3 e mezza del mattino, col voto del Consiglio, il Lazio si è dotato di nuove norme per il contrasto al caporalato e per il supporto al lavoro di qualità in agricoltura. La Legge si pone a difesa di una categoria di lavoratori particolarmente esposta allo sfruttamento e pone le basi per un modello virtuoso in agricoltura.
Alcune delle azioni previste nella legge sono già state avviate quest’estate in forma sperimentale nella provincia di Latina, dimostrando la validità di alcune scelte, come quelle per favorire il corretto incontro tra domanda e offerta di lavoro e come l’attivazione di una rete di trasporto con linee dedicate. Intervento, quest’ultimo, reso possibile grazie al fattivo impegno dell’assessore alla Mobilità Mauro Alessandri.
Per contrastare il caporalato occorre aggredire il fenomeno con una moltitudine di interventi. Come istituzione dobbiamo costruite una rete virtuosa per valorizzare le imprese sane e rendere vantaggioso il rispetto delle regole. Sul fronte del contrasto, infine, continueranno le forme di collaborazione con le Prefetture anche con l’attivazione di nuovi protocolli», commenta l’assessore al Lavoro e alla Formazione, Claudio Di Berardino.
Per l’assessore all’Agricoltura, Enrica Onorati, la Legge è «un intervento normativo straordinario, che ha coinvolto istituzioni, forze sociali, mondo imprenditoriale e che, in un momento storico come l’attuale, rappresenta un segnale preziosissimo a tutela dei più deboli e in difesa dei diritti e dei principi sociali. Appare evidente che una legge da sola non basta, ma la strada che abbiamo tracciato oggi è inequivocabile per salvaguardare i lavoratori e sostenere tutte quelle aziende che, operando nella correttezza, garantiscono sviluppo economico e benessere sociale. Abbiamo deciso di partire dal mondo agricolo per puntare a rafforzare tutti i settori produttivi del nostro sistema economico».