Finto avvocato si faceva pagare dagli stranieri per i permessi di soggiorno, arrestato

24/06/2019 di
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Si fingeva avvocato convincendo gli stranieri a pagare 150 euro per ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno. La polizia di Terracina ha arrestato M.N., 49 anni, pregiudicato terracinese, finto avvocato ma vero truffatore. L’uomo millantava la possibilità di corrompere i Pubblici Ufficiali incaricati della pratica del rinnovo di permesso di soggiorno,

“Negli ambienti frequentati da immigrati – spiega la Questura – da qualche tempo circolava la voce che a Terracina ci fosse un Avvocato in grado di capovolgere le sorti di procedimenti amministrativi volti al rilascio o al rinnovo di permessi di soggiorno. Da quanto ricostruito dagli investigatori del commissariato, il sedicente avvocato Marelli (nome di fantasia utilizzato da un noto pregiudicato del luogo), entrava in gioco nel momento in cui l’Ufficio Immigrazione del Commissariato di Terracina notificava allo straniero qualche causa ostativa al rilascio del permesso di soggiorno a causa della mancanza di requisiti o documentazione.

Gli Agenti della Squadra Anticrimine del Commissariato di Terracina in sinergia con i colleghi del locale Ufficio immigrazione, da tempo sulle tracce del truffatore, riuscivano ad individuare nei giorni scorsi uno dei tanti stranieri la cui pratica di permesso di soggiorno non era andata a buon fine. L’uomo, sebbene avesse la possibilità di integrare la documentazione presentata in Polizia, era stato convinto che il suo permesso non sarebbe stato rilasciato in mancanza di un intervento risolutivo dell’avvocato Marelli, al quale avrebbe dovuto corrispondere trance di euro 150,00 per il superamento di ogni step nella pratica.

Ad insospettire gli investigatori era stata la presentazione di documentazione già vagliata come inidonea e carente, che lo straniero si ostinava a ripresentare. A questo punto i sospetti che dietro l’immigrato vi fosse qualcuno che se ne stesse approfittando, trovavano conferma nel corso di pedinamenti e servizi di osservazione video-ripresi dalla Polizia scientifica. Si appurava così che lo straniero, non appena uscito dagli Uffici del Commissariato, s’incontrava con un uomo ben vestito che gli investigatori riconoscevano in un noto pregiudicato, già in passato iscritto nel registro degli indagati, per essersi finto come avvocato.

A questo punto gli agenti riuscivano ad intercettare una rata degli illeciti pagamenti, carpendone le matricole delle banconote che dallo straniero sarebbero passate nella disponibilità di M.N. Il blitz scattava non appena il finto Avvocato, secondo un collaudato copione, ricevuta la somma di denaro, per eluderne le indagini, se ne disfaceva facendole transitare su un conto corrente, versandole tramite uno sportello automatico. Grazie al controllo delle banconote presenti nel bancomat e della ricevuta di versamento, rinvenuta a seguito di perquisizione personale operata sul pregiudicato, si rilevavano gli elementi dei reati contestati, che nello specifico vanno dalla truffa alla traffico di influenze illecite e sostituzione di persona.

Le risultanze dell’operazione di polizia – continua la Questura – venivano rapportate al P.M. di turno Antonio Sgarrella, il quale concordando con il quadro accusatorio ne disponeva gli arresti domiciliari. Nella giornata odierna veniva celebrata l’Udienza di convalida a seguito della quale il G.I.P. del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone il quale rilevava pienamente la fattispecie di reato del “traffico di influenze illecite”, convalidando l’arresto eseguito dalla P.G. ed emanava Ordinanza di Misura cautelare dell’Obbligo di presentazione al Commissariato di Terracina, in attesa della celebrazione del processo.

La vicenda impone massima cautela nell’affidarsi a figure, che promettono di occuparsi dei rilasci o rinnovi di permessi di soggiorno, essendo preferibile utilizzare i canali istituzionali che sono costituiti dagli Uffici preposti della Questura di Latina e dei Commissariati di P.S. distaccati così come dai C.A.F., dalle associazioni di categoria e dagli studi legali di cui, si raccomanda, di verificare l’iscrizione all’albo dell’Ordine forense.  Sono in corso attività investigative per appurare ed eventualmente individuare altre vittime degli stessi reati” conclude la Questura.